La Campania in attesa del verdetto. Diversamente da quanto ci si aspettava, ieri alla fine della riunione nessuna decisione sulla retrocessione delle Regione a zona arancione o rossa.
Se inizialmente l'ipotesi accreditata era che la Campania permanesse di 'colore' invariato, soltanto più tardi è arrivata la conferma. Oggi infatti si terrà la riunione tra Comitato Tecnico Scientifico, Cabina di Regia, Ministero della Salute e Regioni per decidere esclusivamente sulla Regione.
Un'osservata speciale la Campania: sarà effettuata una nuova verifica sui dati dei contagi. Il quotidiano 'Il Mattino' intanto lancia l'indiscrezione: c'è l'ipotesi che scatti la zona rossa per Napoli e Caserta.
Ieri invece, come riportato da Ansa, l'ipotesi secondo alcune indiscrezioni era di lasciare la Campania nella zona gialla. Cosa che, se fosse confermata, scatenerebbe altre polemiche tra il governatore de Luca e il sistema sanitario in Campania.
Proprio ieri l’appello dei medici della Campania
“Lockdown nazionale subito”, è questa la richiesta. Una chiusura non solo circoscritta alla Campania ma all’Italia intera a causa dell’elevato numero di contagi che in questi ultimi giorni stanno interessando tutte le regioni d’Italia.
Ecco il contenuto della lettera
I medici Campani chiedono il Lockdown: il Governo decida presto, la situazione è insostenibile! Non possiamo aspettare un attimo in più, come medici Campani chiediamo al Governatore Vincenzo De Luca e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si intervenga con un Lockdown Nazionale e immediato come sta avvenendo in altri Paesi Europei.
Abbiamo giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, ma ci troviamo in una situazione di tale drammaticità e di impegno di posti letto e risorse, di affaticamento fisico e morale, che stiamo costringendo cuore, nervi e polsi, a sorreggerci, e a resistere sebbene esausti.
È arrivato il momento che il Governo intervenga, non vogliamo trovarci a dover scegliere chi curare in Ospedale né a vedere le tristi immagini dei camion che trasportano le bare.
La VITA è UNA ed è nostro dovere DIFENDERLA. Medici Ospedalieri, Medici di Medicina Generale, Medici di Continuità Assistenziale, Medici dei Servizi Territoriali, tutti stremati, spesso aggrediti, colpevolizzati.
Siamo allo stremo delle nostre forze, nessuno che tuteli le nostre vite. Anche noi siamo umani e a poco a poco diventiamo noi stessi pazienti da curare.
Da marzo, lavoriamo tutti, indistintamente, senza tregua. Bisogna agire subito, senza indugiare ulteriormente.
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