De Luca tira fuori l'asso dalla manica e manda a casa il sindaco di Napoli. Così lo sceriffo salernitano, Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, metterebbe fine alle "scenette” con De Magistris.
Una carta a sorpresa o meglio un asso pigliatutto senza eguali
Lo scienziato Paolo Ascierto è il nome su cui Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione e braccio destro del governatore, sta sondando il terreno.
Ascierto è ormai un nome conosciuto per i napoletani e non solo, tanto da guadagnarsi anche un posto in prima fila sul presepe partenopeo.
La sua popolarità è esplosa durante la prima ondata della pandemia, grazie all'impegno, la dedizione e i risultati ottenuti per merito delle sue intuizioni e competenze.
Chi è Paolo Ascierto
La sua è una famiglia con radici essenzialmente di destra. Mario Ascierto, fratello di Paolo, è già passato (alle ultime regionali) alla corte di De Luca.
Un sodalizio che in merito a correnti politiche potrebbe apparire un pò bizzarro, ma il nome di Ascierto metterebbe, senza alcun ombra di dubbio, fuori gioco il segretario del Pd a Napoli Marco Sarracino che vorrebbe, invece, puntare sul ministro Enzo Amendola. E pare che sul nome dell’oncologo sia pronto a virare anche Armando Cesaro con una lista civica.
Nel frattempo De Magistris continua le sue arringhe nelle varie ospita Tv e radiofoniche
“La Campania”, dice De Magistris in audizione di fronte alla Commissione parlamentare antimafia, “è stata la prima Regione che ha chiuso la scuola. Qualcuno pensa che la didattica a distanza arrivi in tutti i quartieri popolari?
Che nei bassi tutti abbiano wifi e tablet? C’è dispersione scolastica di cui mafie e camorra hanno bisogno per reclutare”. Una dichiarazione, quella di De Magistris, che cade in un momento nel quale è accesissimo il dibattito a Napoli e in tutta la Campania sulla possibile riapertura delle scuole, limitatamente a quelle dell’infanzia e alla prima elementare, il prossimo 14 novembre, previo uno screening volontario su docenti e alunni.
“La riapertura della scuola”, aggiunge De Magistris ai microfoni di radio Crc, “è condizionata a questo screening di massa e non vorrei che poi si possa dire che lo screening non è andato bene così da non riaprire le scuole.
Sono sempre stato favorevole a che le scuole fossero le ultime a chiudere e soprattutto quelle dei più piccoli dovevano continuare a restare aperte come accade in tutta Europa anche dove c’è un contagio molto superiore rispetto al nostro”. (Fonte: Anteprima24)
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