E' attesa per oggi la decisione definitiva sulla riapertura delle scuole. Quasi sicuramente queste ultime resteranno chiuse per altri 15 giorni, così come ha lasciato intendere il governatore della Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta del venerdì. A breve quindi potrebbe essere emanata una nuova ordinanza. Secondo quanto De Luca ha lasciato trapelare le scuole potrebbero restare chiuse per ancora 15 giorni. Oggi l'Unità di Crisi si pronuncerà definitivamente in merito ma sembra evidente che si opterà per una proroga.

De Luca: "Non apriamo se non c'è sicurezza"

“È possibile, forse probabile, che non si riapra quando abbiamo previsto di aprire. In questo momento abbiamo un’ondata di richieste per non aprire, i genitori sono sinceramente preoccupati. La riapertura per il 24 era una previsione ma non apriremo nulla se non avremo sicurezza dal punto di vista epidemiologico” ha sottolineato venerdì il governatore. E' probabile che il governatore possa fissare un nuovo incontro dell'Unità di crisi a ridotto della scadenza del Dpcm del 3 dicembre. A quel punto sarà il premier a decidere su zona rossa e scuola. In classe quindi si potrebbe tornare il 7 dicembre. Nel frattempo si fa sempre più ampia la lista del sindaci che hanno deciso di non aprire a prescindere dalla decisione del governatore. Le ordinanze emanate prevedono grosso modo la chiusura fino al 3 dicembre.

"Grave errore riaprire"

Sarebbe un errore gravissimo riaprire ora le scuole e tornare alla didattica in presenza». Questa l'allerta della sezione Campania della Federazione Italia dei Medici Pediatri indirizzata all’Unità di Crisi Regionale, che sta valutando un ritorno, anche se parziale, alla didattica in presenza. «Qualunque pediatra sa bene quanto sia importante la scuola per i bambini e nessun pediatra di famiglia potrebbe mai accettare che si limiti il diritto allo studio, ma soprattutto alla socializzazione, dei più piccoli», dicono Antonio D’Avino e Giannamaria Vallefuoco (FIMP). «Ciò nonostante sarebbe un grave errore riaprire le scuole ora, il virus non ce lo consente». I pediatri sono ben consapevoli di come le scuole possano favorire la diffusione del contagio. «Il rischio – dicono – è soprattutto dato dai contatti all’esterno dei plessi scolastici, in attesa dell’inizio delle lezioni o all’uscita, quando decine e decine di studenti entrano in contatto con gli adulti che accompagnano o vengono a prendere i propri figli». Leggi anche Nuovo calo dei positivi in Campania, ci sono altre 21 vittime in una settimana. Il bollettino Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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