"Ricordiamo quell'evento catastrofico, il terremoto di 40 anni fa. Migliaia i morti, danni immensi, intere comunita' sconvolte.
Come sempre in Italia, di fronte alle grandi tragedie e' emerso il meglio e il peggio del nostro Paese. Sono emersi nel corso degli anni i comportamenti non lineari, elementi di speculazione, ritardi burocratici.
Ma e' stata anche una vicenda che ha portato alla luce un grande Paese, la generosita' di volontari e cittadini. Un'onda di solidarieta' da parte di tanti nostri concittadini delle regioni d'Italia.
Migliaia di famiglie hanno pianto i propri caduti, ricordiamo quegli episodi, quei paesi distrutti, il dolore di quei mesi e il sacrificio di tanti.
Noi rivolgiamo il nostro pensiero a quelli che hanno perduto la vita. Abbiamo fatto di tutto in queste settimane per portare a conclusione, dopo 40 anni, problemi amministrativi che erano rimasti sospesi". È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per i 40 anni del terremoto del 23 novembre 1980.
Terremoto Irpinia, il ricordo del sindaco di Napoli
‘Oggi sono quarant’anni dal terremoto dell’Irpinia, un terremoto prima sussultorio poi ondulatorio, interminabile che causo’ circa 3mila morti. Fu un disastro naturale diventato purtroppo poi calamita’ pure politica, camorristica per la speculazione che c’e’ stata sulla ricostruzione e per come e’ stato gestito quel fiume di denaro pubblico”.
Cosi’ in un video sui social il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, nel giorno in cui ricorre il 40esimo anniversario del terremoto dell’Irpinia che sconvolse la Campania e la Basilicata. Nel video il primo cittadino racconta il suo personale ricordo di quel lunghissimo minuto e mezzo che sconvolse la vita dei campani e dei napoletani alle 19.34 di domenica 23 novembre 1980.
Una calamità permanente
”Una calamita’ diventata sotto certi aspetti permanente – prosegue il sindaco – che ha ancora oggi ferite gravi. Di quel periodo di commissariamento dell’emergenza terremoto paghiamo anche noi le conseguenze. Perchè oggi il debito principale del Comune di Napoli risale proprio al post terremoto.
Ancora oggi paghiamo gli interessi e quindi il disastro finanziario ereditato dal Comune ha la’ la sua origine principale in quella calamita’ naturale che porto’ lutti, camorra, mala politica, disastro finanziario”.
E per ricordare il terremoto del 1980, de Magistris annuncia che ”non appena sara’ terminata la zona rossa” il Comune ha preparato una mostra ”inedita” fotografica. E non solo ”su quei giorni difficili del nostro Mezzogiorno e in particolare della Campania e della Basilicata’.
Il ricordo
”Oggi e’ importante stringersi in quel ricordo che ha anche unito le nostre popolazioni con una grande rete di solidarieta’. Come dimenticare quella figura cosi’ rappresentativa di Sandro Pertini quando venne a visitare i luoghi del disastro. Grandi popoli rinascono anche da grandi tragedie”.
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