"Avevo gia' perdonato mio padre 5 anni fa quando l'ho incontrato a Buenos Aires. Mi piace pensare che nel tempo trascorso con lui sono stato felice". Lo ha detto Diego Armando Maradona Junior in un'intervista a Radio Crc Targato Italia. Maradona ha raccontato la morte del padre nei giorni in cui lui era ricoverato al Cotugno con il covid19: "Vivevo - ha detto - gia' da alcune settimane una brutta situazione, ho visto la morte in faccia due volte in pochi giorni. Il virus, la mancanza di respiro, il ricovero in ospedale e poi la morte di papa'. Il Covid e' stata una mazzata pesante, stare in ospedale isolato da tutto e tutti ha rappresentato per me un momento buio anche dal punto di vista psicologico. Il 24 novembre sera avevo fatto fatica a dormire mi ero ripromesso di non riposare il pomeriggio del giorno seguente, stavo guardando la tv per far passare il tempo quando ho ricevuto una telefonata da un amico mio e di papa', un giornalista spagnolo, che mi ha detto: 'Diego non ci posso credere'. Quando mi ha raccontato, ho subito cercato di mettermi in contatto con l'Argentina. Nessuno mi ha risposto. Questo da un lato mi ha tranquillizzato in quanto pensavo che la notizia non fosse fondata, cosa che peraltro era gia' accaduto varie volte. Dopo alcuni minuti mi ha chiamato mia moglie Nunzia che mi ha confermato la notizia". Maradona junior racconta le sue sensazioni: "All'inizio - ha detto - pensavo non fosse possibile. Mi sono reso conto che se n'era andato un pezzo della mia vita, faccio ancora oggi fatica a realizzare quanto successo. Dio ha i tempi giusti, io sono molto religioso ma papa' e' andato via troppo presto, mi piace pero' pensare che nel tempo trascorso con lui sono stato felice. Ho impiegato 29 anni e mezzo per recuperare questo legame, i 5 anni vissuti insieme non li dimentichero' mai. Io non volevo recriminare il passato e covare inutili rancori, dissi a mio padre che volevo costruire un futuro assieme a lui, partendo da zero. Il mio rammarico oggi e' non essere andato in Argentina a causa del Covid, non essere andato allo stadio San Paolo, io ho un rapporto viscerale con la mia citta' e sono orgoglioso delle dimostrazioni d'amore che abbiamo ricevuto in questi giorni. La grandezza di mio padre e' stata proprio questa: rendere felici le persone giocando a calcio ma soprattutto, restare sempre umile". Leggi anche Trema la terra in Campania: il boato, poi la scossa di terremoto. Paura tra i residenti Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo

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