CASORIA. Un boato assurdo a notte fonda a Casoria, (provincia di Napoli, in Campania) ha interrotto il sonno di tantissimi residenti nei pressi della Galleria Marconi. Mancavano cinque minuti alle 2, quando il rumore di un’esplosione è rimbombato in tutto il quartiere. Una bomba all’interno del magazzino Progress Luxury ha distrutto tutto, investite anche le auto che erano in sosta lungo la strada e le altre attività commerciali che si trovano vicine. Paura anche per gli abitanti del palazzo di Galleria Marconi svegliati dal boato. Secondo quanto appreso non si registrano feriti. Sul posto i Vigili del Fuoco, mezzi di soccorso e Carabinieri che hanno fatto partire subito le indagini. Tante le ipotesi al vaglio, ma quella più concreta porta direttamente al racket.
"L'esplosione che stanotte ha devastato la Galleria Marconi, nel pieno centro di Casoria, è la conferma della vigliaccheria della malavita che continua a vessare commercianti e tenta di impaurire i cittadini", così il sindaco di Casoria Raffaele Bene in una nota sulla sua pagina Facebook.
Siamo tutti provati da questa pandemia, siamo tutti stanchi ed indignati per come la criminalità offende e mortifica il nostro territorio" - prosegue il sindaco. "Siamo ovviamente vicini ai commercianti (ai quali ho già espresso la mia solidarietà) e a tutti i cittadini colpiti e ci faremo interpreti, anche presso il Prefetto di Napoli del crescente senso di insicurezza generato da questi episodi nonché della necessità sempre più urgente di intensificare il controllo e la presenza delle Forze dell'Ordine", conclude Bene.

Covid in Campania, morto un altro detenuto: “Condizioni delle carceri non idonee”

Un 53enne detenuto nel carcere napoletano di Poggioreale è morto all’ospedale Cardarelli, dove era ricoverato nel reparto di Medicina d’urgenza, per arresto cardiocircolatorio. Lo rende noto il garante per i detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, denunciando “le condizioni di non pochi istituti penitenziari, in primis Poggioreale”, che “non consentono un’efficace attività di prevenzione.

Detenuto morto, condizioni delle carceri da rivedere

I detenuti con malattie croniche, quali i cardiopatici, diabetici, i malati oncologici, quelli che patiscono malattie respiratorie, coloro ai quali è stato diagnosticato l’Hiv o l’epatite C necessitano con urgenza di misure alternative al carcere. La Cassazione è stata chiara: ogni detenuto ha diritto a morire con dignità, in particolare se anziano o malato. Perchè molti magistrati non considerano il complessivo stato morboso del detenuto e le sue precarie condizioni di salute e di afflizione in pochi metri quadrati?”. Ciambriello ricorda che “oltre al cancro del sovraffollamento, nelle carceri, suicidi, atti di lesionismo, morti per malattie, sono segnali e sintomi che dovrebbero mettere in allarme sia chi si occupa di carcere, sia la magistratura, sia la politica che l’opinione pubblica e il sistema dei mass-media”. Leggi anche Nuova ordinanza per la Campania: "Qui non apriamo", tutto chiuso fino al 2021. La decisione dei sindaci Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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