Il numero di morti, ancora troppo alto, impensierisce non poco il premier Conte. Sono, purtroppo, 14.844 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Le vittime sono, invece, 846 morti. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Italia sono stati 162.880, (ieri erano stati 103.584) con un rapporto di positivi pari al 9,1% (-2,5% rispetto a ieri). "Abbiamo già predisposto un piano per le festività natalizie. Forse qualche ritocchino ci sarà. Alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico qualche misura ulteriore la introdurremo. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare in ogni caso una terza ondata perché sarebbe molto pesante". Così il premier Giuseppe Conte sulla possibilità di introdurre nuove misure durante le vacanze di Natale. "Il sistema delle regioni colorate sta funzionando, abbiamo evitato un lockdown generalizzato come in Germania. Con misure calibrate e ben circoscritte stiamo reggendo bene questa seconda ondata", ha detto il premier.

Il monito del ministero della Salute

"Oggi abbiamo dei dati contrastanti, piu di 14mila positivi e rapporto di positivita' sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell'epidemia imponente". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica. Balza agli occhi il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%, "Siamo ancora sopra la soglia critica per l'occuapzioone dei posti in terapoia intensiva e di area medica". Cio' dimostra che le misure restrittive funzionano: le regioni che avevano incidenze piu' elevate e che sono state sottoposte a misure piu' restriuttive ora stanno meglio delle altre". "Ricevo mail un po' minacciose e rinfacciano alla sanità di rallentare l'economia, ma a rallentare è il virus non le misure: anzi le misure parzialmente restrittive come ora hanno tenuto bassa la circolazione del virus e hanno permesso delle attività. Se non si prende alcun provvedimento alla fine saremo costretti a fare il lockdown generale" che è quello che si vuole evitare ha detto Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica

Situazione scuola

"E' ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori" dopo le feste natalizie, ciò perchè "l'incidenza dei casi è ancora molto elevata e finche' non abbassiamo l'incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica.

Governo indeciso su quale strada prendere

Il governo ancora non sembra aver preso una decisione univoca. Oggi è attesa la decisione definitiva. Intanto, però, il governo frena sulla scuola a gennaio: l’andamento tutt’altro che rassicurante dei contagi è destinato a far rivedere il proposito di tornare alla didattica in presenza alle Superiori dopo la Befana. Leggi anche: Addio Natale. Conte mette sigilli e bavagli anche a tavola: le nuove restrizioni in tre punti Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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