Gli italiani proprio non ci stanno a passare per irresponsabili, specie quando si tratta di rispetto delle regole in materia di Covid e restrizioni annesse.
A dirlo è uno studio che ha raccolto le opinioni degli italiani attraverso dei sondaggi. Quello che ne è emerso è un’Italia che teme i contagi e che, per questo motivo, è disponibile a rispettare tutte le restrizioni che l’esecutivo Conte e i suoi ministri valuteranno di introdurre per frenare l’epidemia.
L’ultimo sondaggio pubblicato su Covid e festività natalizie è quello effettuato da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri che rivela che appena il sei per cento della popolazione sarebbe intenzionata ad aggirare eventuali blocchi agli spostamenti nei giorni di Natale e Capodanno.
Italia divisa in due
Oltre l’80 per cento degli italiani è predisposta per osservare gli obblighi che saranno introdotti con una leggera prevalenza di "ubbidienti" al Sud rispetto ai cittadini del Nord.
Regole che la maggioranza ritiene indispensabili per arginare i contagi: un sondaggio di Antonio Noto di solo due settimane fa rilevava come solo il 41 per cento era contrario all’introduzione di un coprifuoco dalle 22 alle 5 nella notte di Capodanno.
Una richiesta di rigidità che cresce tra gli italiani con l’avvicinarsi dei giorni segnati in rosso sul calendario. Il tutt’altro della rappresentazione e della narrazione spesso in voga di un’Italia poco incline a rispettare le regole, la paura di ammalarsi vince su tutto; anche sulle preoccupazioni rivolte all’economia che pure sono fortissime.
Un terzo degli italiani; in base alle rilevazioni di Tecné; teme di perdere il lavoro quando la crisi sanitaria avrà mollato la presa e sarà superato il blocco dei licenziamenti, un italiano su due ha paura di diventare povero andando a rinfoltire la schiera dei 5 milioni di persone che in Italia già vivono al di sotto della soglia di povertà.
Per i sondaggisti emerge un’Italia a due facce: una; quella più ricca; che in vista delle feste sarebbe persino orientata ad andare a prendere d’assalto le piste da sci; poi quella meno abbiente che è disponibile a sacrificare le festività incorrenti pur di uscire dall’incubo del Covid. Più di tutto gli italiani sono spaventati dall’incertezza, dall’impossibilità di poter programmare il proprio futuro perché non sanno quando terminerà la pandemia.
Un Natale sofferto
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Non c’è insofferenza alle regole - spiega Carlo Buttaroni di Tecné -
ma c’è sofferenza. Una sofferenza che non è data soltanto dal pericolo sanitario o dalle difficoltà economiche, ma proprio dal vivere in questo tempo sospeso in cui è impossibile programmare cosa si potrà fare da qui alla settimana o al mese successivo. Una pressione, anche psicologica, che è diventata insostenibile".
Quelle passeggiate per le vie del centro delle grandi città che hanno fatto il giro di giornali e tv è - per Buttaroni - solo il riappropriarsi di un pezzo di normalità, non c’è refrattarietà alle regole.
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Un limbo, spiegano da Tecné;
dovuto pure ad una comunicazione che oggi appare più confusa da parte di chi è chiamato a gestire la crisi. Era più semplice far passare il concetto del tutto aperto o del tutto chiuso, ora questa situazione intermedia genera più confusione".
Dunque, se esistono ancora tante incertezze sui colori che l'Italia adotterà nelle prossime festività, c'è invece un dato tanto triste, quanto certo: sarà un Natale triste e malinconico.
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