Un altro caso di violenza domestica in Campania, questa volta ad Ercolano, Napoli. Un uomo di 41 anni ha cercato di uccidere la propria madre, una signora anziana.
Purtroppo, non è la prima volta per "l'orco", l'uomo era già solito maltrattare la signora, con la differenza che la vittima non aveva mai temuto per la propria vita, fino ad ora.
Il 41enne ha cominciato a rompere tutti i mobili in casa, alzando la voce contro la madre, mettendo così a soqquadro l'intera abitazione. Il culmine della discussione è arrivato quando il figlio ha minacciato di morte l'anziana tentando di picchiarla.
Per fortuna, questa volta, il silenzio non è calato sulla vicenda. Dall'interno dell'abitazione è partita una chiamata di aiuto che è stata accolta dai carabinieri, i quali hanno fatto irruzione nell'appartamento bloccando l'uomo.
I carabinieri della stazione di Ercolano hanno, quindi arrestato per tentata estorsione e maltrattamenti in famiglia il 41enne, già noto alle forze dell'ordine. L’arrestato è stato tradotto al carcere di Poggioreale.
Altri casi di violenza domestica in Campania
Dopo gli episodi di San Vitaliano e San Giorgio a Cremano di 2 giorni fa, questo cado va ad aggiungersi ai casi di maltrattamento in famiglia.
A San Vitaliano i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 27enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Il ragazzo ha più volte aggredito la madre. Voleva del denaro per acquistare, probabilmente, della droga.
I militari dell’Arma, allertati dal 112, sono entrati in casa e lo hanno bloccato. Il 27enne è ora in carcere.
L'altro episodio, sempre di violenza contro i genitori, è accaduto a San Giorgio a Cremano. I militari della Compagnia di Torre del Greco hanno arrestato un giovane che, forse anche in questo caso per la droga, pretendeva dei soldi dai genitori.
Li ha aggrediti con calci e spintoni. Ai genitori non è restato null’altro da fare che chiamare i carabinieri per evitare che la situazione degenerasse. militari dell’Arma sono intervenuti e, con non poche difficoltà, lo hanno arrestato e condotto al carcere di Poggioreale.
Ancora una volta è fondamentale sottolineare che la denuncia, il chiedere aiuto, sono le uniche armi a disposizione per fermare la violenza.
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