De Luca firma e chiude ma in Campania qualcuno fa come vuole: "Noi apriamo lo stesso". La decisione dei sindaci dell'isola di Capri
"Nessuna polemica con la Regione, abbiamo solo voluto accendere un faro sull'isola e su altri posti che, come nel nostro caso, hanno avuto un indice di contagio basso".
De Luca chiude, il sindaco di Capri invece apre
Così il sindaco di Capri (Napoli), Marino Lembo, commenta all'Adnkronos la decisione del Tar Campania di sospendere l'ordinanza con la quale, analogamente a quanto fatto dal Comune di Anacapri e in contrasto con l'ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, si disponevano sull'isola le misure restrittive proprie della zona gialla, tra le quali la riapertura di bar e ristoranti fino alle 18.
Con la sospensione disposta dai giudici amministrativi, domani anche a Capri saranno in vigore le misure della zona arancione, come disposto dal governatore De Luca su tutto il territorio regionale fino al 23 dicembre.
"Prendiamo atto di questo - spiega Lembo - ma da parte nostra non c'era alcuna volontà di polemica. La nostra intenzione era dare un segnale, accendere un faro sulla vicenda dell'isola di Capri, dove abbiamo avuto un indice di contagio basso e dove non ci sono assembramenti.
L'ordinanza sull'isola
Anche in questi giorni in cui è stata in vigore la nostra ordinanza non è che si siano riaperte tutte le attività, i pochi bar e pub aperti hanno messo giusto un paio di tavolini all'esterno.
Noi in inverno viviamo un contesto già difficile e quest'anno è ancora più complicato. In più la gente si sta comportando correttamente, non ci sono assembramenti, non c'è movida.
Il motivo alla base dell'ordinanza era ricordare di considerare queste realtà". E in effetti già a ottobre e a novembre i sindaci di Capri e di Anacapri avevano chiesto misure differenziate per quanto riguarda la didattica in presenza. Sospesa in Campania già pochi giorni dopo l'apertura dell'anno scolastico.
Marino Lembo e Alessandro Scoppa
hanno richiesto una deroga all'ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza mettendo nero su bianco le peculiarità dell'isola. A partire dal fatto che la quasi totalità degli studenti non utilizza il trasporto pubblico per recarsi a scuola.
Finora una risposta in tal senso non è arrivata ma, ribadisce Lembo, "non c'è alcuna nota polemica, vogliamo solo richiamare l'attenzione sulla nostra situazione".
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