A Napoli l'ospedale Cardarelli è in ginocchio, ci sono zero posti disponibili: "Ci hanno messo nei corridoi al freddo, fate qualcosa!".
E' il grido di aiuto dei pazienti, non Covid, costretti a stare sulle barelle per mancanza di posto. Purtroppo, già dai primi giorni dell’anno sono ricomparse le barelle che stanno facendo registrare un record di ammalati.
Intanto, all’Ospedale del Mare, il direttore generale della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ufficializzerà la composizione di un gruppo di lavoro che dovrà verificare percorsi e procedure del più grande punto di approdo delle emergenze in città dopo il Cardarelli.
Ieri mattina, in ospedale al Cardarelli erano 50 i pazienti sistemati sui letti a rotelle e, una parte di questi, eseguivano anche trasfusioni di sangue.
I positivi al Covid sono una percentuale molto ridotta ma il vero problema è la difficoltà di assistenza di un così alto numero di ammalati che sosta troppo a lungo nel pronto soccorso prima del trasferimento in reparto. I pazienti, in molti casi, attendono alcuni giorni prima di essere ricoverati e questo comporta l’affollamento.
Ospedale in affanno, serve trasferire i pazienti in altre strutture
Il rallentamento del trasferimento nei reparti è causato dalla funzione “duplicata” del presidio collinare - come spiega Giuseppe Longo, direttore generale. «Si è verificato un aumento degli accessi di pazienti non Covid che deve essere assorbito da una struttura ospedaliera che ora ha una doppia funzione - dichiara Longo che sottolinea come il Cardarelli abbia conservato 155 posti letto Covid, di cui 15 in Terapia Intensiva».
E adesso «con l’impennata dell’assistenza ordinaria» è in corso una riconversione di posti letto per i pazienti non Covid. «L’ospedale è in continua rimodulazione: oggi sarà riaperta la IV Medicina e avremo altri posti letto ordinari così da decongestionare il pronto soccorso», conclude il direttore generale, che specifica come «le trasfusioni di sangue siano un tipo di assistenza prevista e normalmente eseguita nel pronto soccorso».
Carenza di personale
Oltre ai posti letto occupati, c'è anche il problema della carenza di personale. Nei mesi scorsi i sanitari di Medicina d’urgenza avevano scritto una lettera ai vertici dell’Asl e dell’ospedale per denunciare le carenze strutturali e di personale.
Il nodo principale sarebbe rappresentato dal flusso di pazienti gravi stabilizzati in pronto soccorso; in Osservazione intensiva e in Medicina di urgenza in quanto non troverebbero accoglienza nei reparti specialistici.
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