Vaccini, gli infermieri dicono no al bando ed è già emergenza personale. "Impossibile vaccinare tutti entro l'autunno". Paura del virus e contratti a termine: gli infermieri non hanno partecipato al bando per essere “arruolati” per la campagna di somministrazione del vaccino nelle 1.500 strutture individuate e distribuite su tutto il territorio nazionale. E la mancanza di personale sta creando ulteriori difficoltà alla campagna vaccini anti Covid, che ha sempre più fatica a decollare. Il bando della Protezione Civile, per il reclutamento di 12mila tra infermieri e assistenti sanitari, è stato pressoché snobbato.

La chiamata alle armi

“Se fossimo in guerra sarebbe una sorta di ‘chiamata alle armi’ – ha commentato il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri –. Per dirla meglio è un richiamo accorato alla responsabilità e alla solidarietà da parte di quei cittadini italiani che possono aiutarci ad effettuare la più grande campagna di vaccinazione di massa degli ultimi decenni con efficacia e tempestività”.

Missione vaccini entro autunno impossibile

"Uomini, strutture, organizzazione e contratti degni di tal nome ai professionisti della sanità: solo così si vince la sfida decisiva". Sono questi i fattori per una strategia adeguata per far fronte ad una battaglia da vincere a tutti i costi secondo Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up. E aggiunge: "Non ce la faremo mai a vaccinare tutti gli italiani entro l'autunno se non subentrerà in corso d'opera un piano strategico nuovo e adeguato che dia una sferzata di energia a quello attualmente in corso".

De Luca attacca il governo e anticipa una nuova ordinanza per la Campania: "Noi decideremo a fine gennaio"

Intanto il governatore della Campania Vincenzo De Luca torna con la sua consueta diretta del venerdì e lo fa con parole pesanti nei confronti delle scelte del governo. "In questi 2-3 mesi nonostante l'aggressione sciacallesca la Campania ha retto bene. A fine settembre inizio ottobre abbiamo retto con scelte coraggiose e rigorose per salvare la regione. E tenere fede all'impegno che la Campania rimanesse in mani sicure.

In Campania aspetteremo la fine di gennaio

Non prenderemo decisioni immediate. Dobbiamo capire se si evolverà l'epidemia dopo le festività e Capodanno e per questo aspetteremo l'ultima settimana di gennaio. Per adesso prudenza massima per scuola, mobilità e tutto il resto. Sulle scelte del governo: "Non condivido la linea del governo italiano che è quella delle mezze misure: prolungare l'epidemia nei mesi e mandare l'Italia al manicomio, cittadini e categorie economiche.

Basta mezze misure

Le zone gialle, arancioni e rosse, la mobilità, la visita ai parenti... sono tutte idiozie che nessuno è in grado di controllare. Sono finzioni. Sarebbero preferibili invece misure chiare e semplici piuttosto che creare situazione rispetto al quale nemmeno io saprei dirvi in che zona siamo. Date ristori economici o togliete le tasse invece di mandare all'esaurimento nervoso l'Italia intera. Sul colore delle regioni: Io sono per un unico colore per tutta Italia, un'unica zona arancione, poichè sappiamo che intorno all'Italia i paesi sono rovinati. Servirebbe un'unica deroga per le regioni che si trovano in situazioni pesanti. Basta misure mezze mezze, serve un atto di responsabilità per capire la conseguenza del periodo festivo. E' inutile aprire e chiudere. Noi vogliamo aprire tutto e per sempre che invece chiudere dieci volte di più". Leggi anche: Piano vaccinazione, Conte cambia idea: “Priorità alle categorie più esposte” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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Oggi e domani Italia di nuovo arancione. Dopo due giorni di "relax" tornano le misure più rigide