Dad all'aperto in segno di protesta. Studenti e insegnanti a Salerno contro l'ordinanza di De Luca. "Facci tornare in classe".
Al posto delle aule alcuni studenti con i propri insegnati hanno scelto di usare i parchi e le piazze. Il motivo è presto detto: sono stanchi di dover seguire le lezioni ocn il metodo Dad da casa.
Anche questa mattina, in piazza San Francesco a Salerno studenti e docenti si sono collegati in DaD con le proprie classi nel rispetto di tutte le prescrizioni anti Covid e per chiedere il ritorno in classe il prima possibile.
"La scuola è a scuola" c’è scritto su uno dei tanti striscioni affissi per strada. I ragazzi chiedono a gran voce a De Luca di riaprire tutto, nel rispetto delle regole anti covid.
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania si ribella e riapre: "Abbiamo fame”, su le saracinesche anche la sera
Nuova ordinanza, De Luca chiude tutto, la Campania riapre. Come in tutta Italia, anche la Regione dello sceriffo Vincenzo De Luca e in primis la sua città, non ne può più e grida voglia di normalità ma soprattutto di vivere.
Da giovedì 14 gennaio ristoranti aperti anche a cena – come titola il quotidiano “Le Cronache” – se non arriveranno risposte. Decine le associazioni che hanno sposato l’iniziativa di Tutela Nazionale Imprese: anche l’Acs di Salerno aderisce alla protesta.
I ristoratori scrivono ai Prefetti e si preparano ad una manifestazione simbolica se non si dimostra loro che i locali pubblici sono fonte di contagio.
Non mancano le polemiche anche sul fronte scuola: De Luca chiude i cancelli. L'ok dei genitori: "Abbiamo paura"
"Gli amministratori dei gruppi Facebook locali 'Tuteliamo i nostri figli, scuole chiuse' sono in perfetta cooperazione e perseguono un percorso comune nel tentativo di ottenere ciò che la maggior parte dei genitori pensa, ma non ha attuato con la riapertura dei cancelli". Lo rendono noto gli admin dei gruppi in una nota congiunta.
"La paura per il Covid è tanta - sottolineano - e l'imposizione delle istituzioni a tornare fra i banchi ha costretto tante famiglie a fare delle scelte forzate. Questo per non porre i propri figli in posizione di svantaggio sociale e didattico, data la privazione della Dad".
Nuova ordinanza - La situazione scuole in Campania
"La gente continua a chiamarci. A chiederci di fare qualcosa per proseguire la dad per tutti. Ma questa assurda diatriba istituzionale e questo continuo scaricabarile di responsabilità, ha messo i più nel timore di metterci la faccia. Consapevoli dei rischi a scapito della propria salute e dei propri figli", sottolineano ancora i genitori 'sì Dad'.
"Per questo - incalzano -, nei comuni ove i contagi hanno segnato già un sensibile numero di casi positivi in aumento le delegazioni locali dei gruppi Facebook cercheranno di aprire tavoli di discussione pacifica e sensibilizzante con i sindaci.
Fra i comuni virtuosi aderenti, Massa Lubrense, è di ieri sera la notizia della chiusura delle scuole fino al 16 da parte del sindaco Lorenzo Balduccelli".
"Il gesto di responsabilità del nostro sindaco
dovrebbe essere di esempio a tutti i sindaci della Campania. Un atteggiamento attendista è d'obbligo in una fase di transizione post feste natalizie" dichiara Sabrina Ranucci, admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Massa Lubrense.
Affiliati al gruppo principale ci sono circa 40 gruppi locali, con oltre 30mila iscritti, ha spiegato poi Emiddio De Falco admin di Tuteliamo i nostri figli scuole chiuse a Ottaviano, attivo nel supporto.
Agnese Vitola
admin di Castellamare di Stabia, aggiunge: "L'intuizione di Lia Gialanella, la fondatrice del gruppo Campania, di creare osservatori locali è stata fondamentale. Per cercare non solo di capillarizzare la conoscenza degli spaccati reali dei territori, ma è un circuito in entrata ed in uscita di confronto e di arricchimento per tutti noi; conservando ognuno la propria autonomia d'azione sulle peculiarità del proprio comune.
Il massimo comune denominatore resta la mancanza di sicurezza nell'esporre i nostri figli alla presenza scolastica; la situazione ci preoccupa ancora molto, perché non ne siamo davvero fuori".
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