Il virus non fa più paura. Caos in tutta Italia, pochi controlli. La situazione vissuta ieri nelle principali città italiane desta non poche preoccupazioni.
Molte regioni che hanno "trasgredito" le regole ieri erano in zona arancione. Nel loro ultimo giorno di semi clausura, però, hanno dimostrato di non saper gestire le regole imposte dal governo per contenere il virus.
Da oggi, infatti, molte regioni sono entrate nella zona gialla
L'Italia da oggi quasi tutta gialla, con l'eccezione di Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria. Ieri a Milano folla ai Navigli, a Roma shopping in via del Corso, a Firenze sanzioni per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, a Napoli stessa musica, multe a tantissimi giovani e locali fuori legge.
Il coordinatore del Cts, Miozzo, è preoccupato
"Penso che queste immagini siano comprensibili ma non accettabili. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c'è un grande desiderio di normalità ma inaccettabili perché il virus è tra noi, non siamo fuori dall'emergenza. Ci sono paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori''.
Lo ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, riferendosi alle immagini degli assembramenti, da Milano a Bologna fino a Roma, alla vigilia del passaggio in zona gialla per la maggior parte delle regioni italiane.
Ed ha proseguito: "La speranza di un ritorno alla normalità rischia di farci tornare al periodo post estivo quando a settembre ci siamo ritrovati con una curva schizzata in alto.
Oggi però abbiamo una aggravante in più: ci sono le varianti, di cui non conosciamo la reale distribuzione sul territorio nazionale ma sappiamo tutto della velocità con cui si diffondono''.
Da oggi lunedì 1° febbraio sono scattate le nuove classificazioni di colore per le zone di rischio delle regioni italiane. Solo 5 aree sono in zona arancione: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. (Fonte Sky Tg 24).
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