Crisi di governo, Mario Draghi riparte con il secondo giro di consultazioni, questa volta più approfondite, con spazi larghi per ascoltare progetti e aspettative delle forze parlamentari.
Dopo un giorno di pausa nella casa di Città delle Pieve, in Umbria, l'ex presidente della Bce apre la settimana con il secondo turno di incontri con i partiti politici.
Lo schema è sempre lo stesso: si parte dalle componenti e si chiude, domani pomeriggio, con il gruppo più numeroso. Un quarto d'ora ai primi, mezz'ora ai secondi.
Governo, consultazioni: in agenda
Il programma della seconda tornata delle consultazioni tra il premier incaricato Mario Draghi e i gruppi parlamentari comincia alle ore 15-15.15 con il gruppo Misto della Camera-minoranze linguistiche.
Segue alle ore 15.30-15.45, Maie-Movimento italiani all'estero-Psi (componente gruppo Misto della Camera) e alle ore 16-16.15 è il turno di Azione, +Europa-Radicali (componente gruppo Misto della Camera) e +Europa, Azione (componente gruppo Misto del Senato).
Alle ore 16.30-16.45, Draghi incontra Noi con l'Italia-Usei-Cambiamo!-Alleanza di centro (componente gruppo Misto della Camera) e Idea-Cambiamo! (componente gruppo Misto del Senato), mentre alle ore 17-17.15 arriva la delegazione di Centro democratico - Italiani in Europa (componente gruppo Misto della Camera).
Intanto, sabato 6 febbraio è terminato il primo giro di consultazioni per il premier incaricato Mario Draghi e si è concluso in direzione di un consenso parlamentare garantito.
Se anche il secondo giro di colloqui dovesse andare nella stessa direzione, Draghi potrà procedere con la squadra di governo. E il nodo sarà capire quanto spazio sarà dato ai tecnici e quanto ai politici nella composizione dell’esecutivo
Nelle ultime ore sembra complicato immaginare un ruolo per i leader dei partiti; anche se Molinari della Lega ha avanzato il nome di Salvini per un ministero.
Più probabile una poltrona per alcuni big come Giancarlo Giorgetti, Andrea Orlando, Ettore Rosato o Luigi Di Maio.
E proprio Di Maio sembra essere abbastanza quotato per essere uno dei due o tre ministri che andrebbero al M5s: potrebbe restare alla Farnesina come ministro degli Esteri; proseguendo il lavoro iniziato nel Conte bis. (Skytg24).
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