Preoccupa la Variante inglese. E' scattato già il campanello d'allarme per i nuovi casi d Covid: scatta l’allarme. I dati ci indicano che questa nuova variante in Campania sta già colpendo un contagiato su quattro.
Il presidente della regione Campania pensa già ad un piano, vuole lo “Spuntik”, il vaccino ideato dai russi.
La Regione sarebbe pronta ad acquistare direttamente il vaccino russo, ma deve aspettare necessariamente l'ok dell’Ema (l’Agenzia europea del farmaco). L'agenzia al momento non ha ancora però dato il via libera al vaccino anche negli stati dell'Unione Europea.
Variante inglese. Come funziona il vaccino Russo
A differenza dei vaccini a mRNA di
Pfizer-BioNTech e
Moderna,
Sputnik V è più simile a quelli come come
AstraZeneca e Johnson & Johnson. Anche in questo caso l'obiettivo finale è far produrre al sistema immunitario gli anticorpi diretti contro la proteina spike di Sars-Cov-2.
Cambia solo il modo in cui questo si ottiene. Questo tipo di vaccini infatti contiene lo stesso virus depotenziato e reso innocuo al fine di far produrre al corpo la proteina che serve a difendersi.
Il vaccino Sputnik, a differenza degli altri a vettore virale, sfrutta due "scatole" differenti.
Nella prima iniezione viene utilizzato il virus Ad26 per la prima dose e Ad25 per la seconda, a 21 giorni dalla prima.
Una scelta, quella di utilizzare due vettori differenti, utile a ridurre il rischio che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi contro la prima "scatola" con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione.
Il vaccino Sputnik V è più in realtà la combinazione di due vaccini.
Intanto De Luca tuona. Campania fuori dalla zona gialla
Pochi giorni fa
Vincenzo De Luca in diretta live su Facebook: “Senza misure nazionali, la Campania fuori zona gialla”
De Luca ribadisce la posizione critica nei confronti delle misure varate dall’Esecutivo.
Il Governatore continua spiegando che “ora sta accadendo quello che il governo ha deciso che accadesse. Stiamo assistendo a una riesplosione del contagio”
E prosegue “abbiamo le corsie degli ospedali ingolfate, non ancora le terapie intensive, ma ci stiamo avviando“.
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