Patrick Zaki sarà cittadino di Procida. Iniziativa in sostegno allo studente egiziano. Patrick Zaki, è l'ormai noto studente egiziano dell’Università di Bologna, arrestato il 7 febbraio 2020 al Cairo.
Il suo caso è agli onori delle cronache. Dopo un anno è ancora in carcere senza un processo e tantissime sono le iniziative per chiedere una sua immediata liberazione.
L'isola di Procida ha deciso di concedergli la cittadinanza onoraria. La proposta avanzata in consiglio comunale da Matilde Carabellese e approvata all'unanimità.
"Procida si conferma una comunità accogliente e solidale – ha sottolineato Carabellese. L’auspicio è che la nostra iniziativa simbolica, già adottata da altri 34 comuni italiani, possa sensibilizzare le istituzioni nazionali e internazionali a una rapida soluzione di una vicenda incresciosa ".
Patrick Zaki, lo studente detenuto in Egitto, è cittadino procidano
Sull'isola, a tenere accesi i riflettori sulla vicenda del ragazzo è stata fin qui anche l'associazione "
Procida Coraggiosa", composta da una cinquantina di ragazzi del posto. Hanno condiviso nei giorni scorsi un'illustrazione con cui Martina Lubrano Lavadera partecipa al contest internazionale “Free Patrick Zaki – Prisoner of Conscience”.
In questa, capelli e baffi dello studente sono definiti dalle parole "libertà" e "diritti" scritte in arabo. (
napolitoday)
https://twitter.com/Deputatipd/status/1361782579393929216?s=20
Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano, si trova dall’8 febbraio 2020 in
detenzione preventiva fino a data da destinarsi.
Il
25 agosto, per la prima volta da marzo, Patrick ha potuto avere un
breve incontro con sua madre. In questi mesi la famiglia aveva ricevuto da Patrick solo due brevi lettere a fronte delle almeno 20 che lo studente aveva scritto e inviato.
Dopo estenuanti rinvii, le
prime due udienze del processo si sono tenute solo a luglio. Nella seconda, risalente al 26 luglio, Patrick Zaki ha potuto vedere per la prima volta i suoi avvocati dal 7 marzo. In quell’occasione Patrick è apparso visibilmente dimagrito. Il 26 settembre, a seguito di una nuova udienza, il tribunale ha deciso un ulteriore rinvio.
Il 7 dicembre il giudice della terza sezione antiterrorismo del tribunale del Cairo ha annunciato il
rinnovo per 45 giorni della custodia cautelare dello studente dell’università di Bologna, in carcere da febbraio in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva.
Patrick George Zaki rischia fino a 25 anni di carcere
per dieci post di un account Facebook, che la sua difesa considera ‘falso’, ma che ha consentito alla magistratura egiziana di formulare pesanti accuse di “incitamento alla protesta” e “istigazione a crimini terroristici”.
Nel suo paese avrebbe dovuto trascorrere solo una
vacanza in compagnia dei suoi cari in una breve pausa accademica.
A causa della
diffusione del Covid-19 anche in Egitto per Patrick, così come per altre decine di migliaia di detenuti egiziani, le
preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria sono fortissime.
Riteniamo che
Patrick George Zaki sia un
prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo
lavoro in favore dei diritti umani e per le
opinioni politiche espresse sui social media.
(AmnestyInternational)
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