L'Onorevole di Orta di Atella tira fuori tutta la sua rabbia: "Alcuni esponenti del Movimento hanno tradito per i propri interessi".
“Non potevo votare la fiducia, ora sono a posto con la mia coscienza”. Così il deputato di Orta di Atella, Giovanni Russo, che ha commentato il suo no al nuovo Governo guidato da Mario Draghi.
E' uno dei 16 deputati del Movimento Cinque Stelle che hanno votato no alla fiducia per il nuovo governo.
Il deputato: "negli ultimi giorni ho provato una forte tensione e amarezza. Fino a quando non ho votato la fiducia a Draghi. Auguro buon lavoro al Presidente, ma questo non è un governo tecnico, non è un governo repubblicano, bensì la testimonianza della resa della politica. Si arrende la politica e si arrende il Movimento 5 Stelle. Da qui l'amarezza che provo".
No al Governo Draghi. Le dichiarazioni di Giovanni Russo
Russo ci tiene a sottolineare la propria integrità morale e il rispetto nei confronti degli elettori del Movimento.
"
Ho voluto riferire la mia decisione prima all’Aula di Montecitorio, per senso di responsabilità istituzionale, ma so che tanti attivisti si sentono traditi, tanti consiglieri comunali e regionali provano lo stesso disagio. La verità è che altri nel Movimento hanno tradito tutto, hanno sacrificato la propria Comunità in nome di un interesse personale. Io non tradisco nulla. Non mi accontento. Sempre avanti".
A casa anche 15 senatori legati ai pentastellati
Oltre
all'onorevole Russo, ci sono anche 15 senatori.
Questa la lista dei dissensi al nuovo governo: Barbara Lezzi, Nicola Morra, due dei politici più popolari del M5S, ma anche Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Matteo Mantero, Cataldo Mininno e Fabrizio Ortis. A questi si aggiungono Fabio Di Micco di Orta di Atella e Vilma Moronese di Santa Maria Capua Vetere.
Su questo caso si esprime Vito Crimi, leader politico del movimento
“I 15 senatori che hanno votato no alla fiducia saranno espulsi”. Lo annuncia su Facebook il capo politico del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, che aggiunge: “si collocano, nei fatti, all’opposizione. Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del Movimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo”.
Inoltre, il capo politico ha spiegato che il no dei quindi non è un “no qualsiasi”, è un voto che di fatto, divide il moVimento in modo definitivo : “Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato.
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