De Luca costretto a fare un passo indietro se
Campania finisce in
zona rossa. Non ci saranno nuove ordinanze legate alla chiusura delle scuole in Campania. È quanto apprende LaPresse.
De Luca e Il Dpcm
Con l'entrata in vigore del Dpcm, a partire dal prossimo 6 marzo, l'ultima ordinanza del governatore campano Vincenzo De Luca, perderà efficacia.
Se la Campania dovesse passare in zona rossa - decisione attesa per domani - non serviranno nuove ordinanze di De Luca perché il nuovo provvedimento del Governo prevede la dad per le regioni nell'area più critica.
De Luca - Nel frattempo si parla già di una nuova ordinanza in arrivo anche per la Campania: zone rosse e coprifuoco anticipato
regioni a rischio zona rossa in tutta Italia. L'allarme diventa sempre più insistente.
De Luca - La maggior parte delle regioni italiane si troverà in zona arancione o rossa
E il rischio è che gran parte se non tutta l'Italia si trovi a breve in lockdown, mentre sono in totale dieci i territori che potrebbero finire nelle aree a maggiori restrizioni.
Le 10 regioni a rischio zona rossa e arancione con l'ordinanza del 5 marzo e l'Italia verso il coprifuoco anticipato
Il monitoraggio di venerdì 5 marzo cambierà quindi il colore di molti territori, anche se per ora il governo continua a dire che un lockdown nazionale non è all'orizzonte.
Nuova ordinanza - In zona rossa dall'8 marzo potrebbero finire l'Emilia-Romagna, la Campania e l'Abruzzo
A rischio zona arancione
Ci sono invece Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto, mentre Lazio e Puglia sono al limite dei parametri che fanno scattare le aree a maggiori restrizioni.
Nuova ordinanza - Un caso a parte è la Lombardia
Dove la percentuale di positivi sui tamponi è schizzata dal 5% delle scorse settimane a picchi di 9 o 10 degli ultimi giorni, mentre i ricoveri continuano a salire, con il dato delle terapie intensive che nelle ultime 24 ore ha fatto segnare un preoccupante +35.
Ad oggi, in base alle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza del 27 febbraio scorso sono attualmente ricomprese:
- nell'area bianca: Sardegna;
- area gialla: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;
- nell'area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Umbria;
- area rossa: Basilicata, Molise.
Sulla possibilità che la Lombardia finisca in zona rossa
Il presidente della Regione Attilio Fontana per ora è cauto: "Noi monitoriamo costantemente la situazione cercando di capire se ve ne sono di particolare pericolosità - ha spiegato - ce lo diranno i dati. Ora siamo in zona arancione, con alcune evidenze di particolare difficoltà con l'arancione rafforzato.
E ancora aggiunge
Su cosa succederà domani non posso dire: in questo momento non ci sono situazioni che devono portare a modifica, oggi pomeriggio riguardiamo i dati se ci fossero comuni con una situazione particolarmente grave interveniamo per assumere un provvedimento utile".
Anche il Piemonte rischia la zona rossa
Portando a dieci il numero di territori che potrebbero cambiare colore. Due terzi dell'Italia si troverà molto probabilmente nelle aree con le restrizioni più dure a partire da lunedì.
E c'è di più: il Corriere della Sera scrive oggi che mentre si rischia di tornare all'incredibile numero di 40mila contagiati al giorno il governo comincia a chiedersi se le restrizioni dell'ultimo Dpcm bastino per fermare la Terza Ondata.
E anche se nessuno conferma, sul tavolo è tornata l'ipotesi di un lockdown generalizzato: coprifuoco anticipato e ulteriori restrizioni ai movimenti delle persone.
Coprifuoco anticipato
Tra le ipotesi sul tavolo c’è il coprifuoco anticipato e ulteriori limitazioni agli spostamenti delle persone. Sulla base dei dati e della curva epidemiologica Roberto Speranza si è convinto che «purtroppo i numeri peggioreranno ancora».
De Luca - Domani l’Rt nazionale
Sarà sopra 1 e le ordinanze del ministro della Salute faranno scattare l’arancione in altre regioni e forse anche il rosso se, come è prevedibile, alcuni territori andranno oltre 1,25.
Mentre intanto i governatori
Si tutelano dichiarando zone rosse o arancione scuro nelle province dove i contagi salgono di più: Bologna e Modena saranno in lockdown nelle prossime ore, ha annunciato Bonaccini, mentre le province di Udine e Gorizia passeranno in arancione da venerdì per decisione del presidente Massimo Fedriga che ha disposto la didattica a distanza per tutti gli studenti delle medie, delle superiori e delle università".
Niente scuola in presenza
Anche per i ragazzi delle seconde e terze medie e delle superiori del Piemonte. "Abbiamo una situazione che ci dice che quotidianamente le cose stanno peggiorando - sottolinea il presidente Alberto Cirio - Dobbiamo essere pronti ad intervenire chirurgicamente dove necessario".
Nella Sardegna bianca, invece, da lunedì
Chiunque vorrà entrare nell'isola dovrà sottoporsi a tampone rapido. Guido Rasi, docente di Microbiologia all'Università di Tor Vergata, dice ad Agorà su Rai 3 che è verosimile che il picco delle infezioni arrivi nelle prossime settimane: "Quando ci sono tanti focolai, ognuno produce a raggio nuovi contagi.
La situazione mi sembra molto brutta, d'altronde non ho visto misure strutturali per aiutare gli italiani a cambiare comportamento. Non ci sono le misure strutturali nei punti nevralgici, che sono la scuola e i trasporti". Come valuta il Dpcm a firma Draghi? "Il Dpcm insegue la pandemia - osserva Rasi - se adesso seguiranno misure strutturali probabilmente i prossimi Dpcm potranno essere adattati".
Anche la Lombardia ha numeri simili
E per questo ieri Guido Bertolaso, consulente del governatore Fontana sul piano vaccinale, ha lanciato l’allarme: "Tutta Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a passi lunghi verso la zona rossa".
A rischio cambio ci sono anche la Campania e la Toscana (verso il rosso) e il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (da giallo ad arancione). Discorso differente per il Lazio in cui la scorsa settimana l’Rt era sotto l’1 (0,92) e, stando alla Regione, dovrebbe restarci anche se in lieve crescita. «Siamo al limite» confidano, ma la speranza è che si riesca a tenere.(Today)
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