Bonus per le famiglie in arrivo: a chi spetta e come ottenerlo. Da domani si torna di nuovo in zona rossa  e con i figli a casa sarà necessario ricevere un aiuto concreto.

Bonus famiglie, aiuto in una situazione di caos

Bonus famiglie, congedi parentali, sono alcuni dei temi che il governo dovrà affrontare al più presto. Il contributo, che ha avuto un grande successo nella sua prima versione tra marzo e agosto 2020 potrebbe quindi tornare in auge per garantire un aiuto in più a mamme e papà. I congedi con causale Covid sono citati all’articolo 13 della bozza del decreto Sostegni. Da quanto si apprende da fonti vicine al Ministero si dovrebbero prevedere congedi per sospensione dell’attività didattica a causa della pandemia e per quarantena del minore per contatto stretto. Il ministero del Lavoro ha chiesto il rinnovo del pacchetto dei congedi parentali straordinari finora retribuiti al 50%. Resta da capire se saranno validi anche per chi lavora in smart working e se ci saranno delle differenze in base all’età dei figli come accaduto in una prima fase. I congedi parentali dovrebbero essere rivolti ai genitori con figli under 14 ma è allo studio un innalzamento della soglia fino agli under 16. La ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, ha detto in conferenza stampa che ci saranno «200 milioni per i congedi» che saranno anche «retroattivi». La questione dei congedi è, purtroppo, una questione che tocca in prima istanza le donne. A dirlo sono i numeri. L’Inps ha pubblicato le cifre 2020 dei congedi parentali, tanto discussi in questi giorni di chiusura delle scuole. Risulta che delle 310 mila richieste di congedo con causale Covid la maggior parte è arrivata dalle lavoratrici (243.358). Al contrario gli uomini che hanno chiesto di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei bambini sono stati quasi 67 mila. Segno che sulla distribuzione del lavoro di cura nelle famiglie italiane c’è ancora molto da fare. È allo studio un congedo parentale ad hoc per professionisti e partite Iva. Una novità assoluta, chiesta a gran voce dalle associazioni di categoria, che potrebbe tradursi in concreto in un bonus o un credito d’imposta. Come ricordavamo nella guida sugli aiuti agli autonomi: «Per autonomi e partite Iva avere a casa i bambini equivale a perdere intere giornate di lavoro. Il rifinanziamento dei congedi dovrebbe coprire tutti i casi di chiusura delle scuole o di semplice sospensione dell’attività didattica in presenza per i ragazzi fino alla terza media, compresi quelli delle elementari e della prima media per i quali i vecchi finanziamenti erano previsti solo per il 2020».

Bonus baby sitting

Nel primo lockdown era stato introdotto un bonus baby sitting di 1.200 euro, elevato a 2 mila per alcune fasce professionali come medici e infermieri. La misura poi estesa anche ai nonni purché non conviventi è stata un successo con oltre 1 milione di domande accolte nel periodo tra marzo e agosto 2020. Sempre attraverso il dl Sostegni la misura potrebbe essere reintrodotta anche se bisognerà aspettare il testo del decreto per avere maggiori dettagli. Che il bonus baby sitter interessi ai lavoratori è evidente. L’ultimo report diffuso dall’Inps attesta un’elevata domanda per gli aiuti e evidenzia come le famiglie che hanno richiesto il contributo, per la cura dei bambini rimasti a casa a causa dell’emergenza covid-19, abbiano ‘ingaggiato’ in prevalenza i nonni. Nel dettaglio, su 556.348 baby sitter, pagati attraverso il libretto famiglia, 339.252 erano over 60. Si parla quindi di più della metà delle risorse stanziate dal governo finite nelle tasche dei nonni di famiglia. (Corriere della Sera). Leggi anche: “Qui non si esce”. Raffica di multe e chiusure in Campania. È caos Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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