Niente accesso alle secondo case. Sardegna, Val d'Aosta e provincia di Bolzano dicono no ai residenti fuori regione e all'esodo delle secondo case in vista delle festività pasquali.
La Sardegna dice no alle seconde case: scoppia la polemica
Vietato l'ingresso a chi viene da fuori. Sardegna e Sicilia impongono il tampone. La regione Toscana studia una stretta e in Campania previsti divieti solo per i residenti in regione.
Nel resto d'Italia invece ci si potrà muovere per raggiungere le abitazioni secondarie con la famiglia
Il divieto di raggiungere le seconde case rischia di finire davanti al Tar. Infatti, dopo Val d'Aosta e Alto Adige anche la Sardegna chiude ai proprietari di seconde case, vietando l'ingresso nell'isola. Ordinanze di dubbia costituzionalità visto che la limitazione alle libertà personali è sola competenza del governo nazionale.
La Sardegna, unica regione ancora bianca, teme più di tutti l'assalto di Pasqua alle seconde case. Troppo forte la voglia di tornare a gustare un briciolo di normalità con bar e ristoranti aperti anche la sera proprio nei giorni in cui tutto il resto d'Italia sarà in lockdown.
Ieri sera il governatore Solinas non si è limitato a inasprire i controlli in ingresso ma ha deciso di chiudere a tutti coloro che vengono da fuori regione tranne che per motivi di lavoro, salute o urgenza.
Vietati gli spostamenti anche in Val d'Aosta e provincia di Bolzano
Ma non è solo la Sardegna a muoversi in questa direzione. Blocco degli spostamenti anche in Val d'Aosta e nella provincia autonoma di Bolzano. Si era già decisa questa possibilità con ordinanze più restrittive che potrebbero però essere impugnate perché incostituzionali. Così come quelle firmate nei giorni scorsi in Val d'Aosta e Alto Adige.
Il governatore Lavevaz ha deciso di chiudere del tutto le porte a chi possiede una seconda casa in val d'Aosta ma risiede abitualmente in un'altra regione.
"Sarebbe incoerente - spiega - imporre un ulteriore sacrificio a tante attività economiche su scala locale e lasciare ampia possibilità di circolare liberamente attraverso i confini regionali, visto il quadro sanitario dell'area intorno a noi. Questo provvedimento è un passaggio prudenziale obbligato, una misura temporanea, che chiede sacrifici sia ai valdostani sia a coloro che hanno scelto la Valle d'Aosta come luogo dove recarsi spesso." dichiara.
" Speriamo di poter tornare presto a essere un luogo di incontro e di scoperta reciproca: è un risultato che possiamo raggiungere solo con uno sforzo collettivo e basato sul rispetto gli uni degli altri".
Seconde case. Anche la Toscana dice no
Anche la Toscana sta studiando un'ordinanza per fermare il prevedibile afflusso nei weekend e durante la settimana di Pasqua.
Il governatore Giani studia un'ordinanza alternativa dopo che il Tar ha ritenuto illegittima la prima. Giani ha già annunciato che prima di Pasqua emetterà comunque un provvedimento più restrittivo e nel frattempo i sindaci di 16 Comuni della costa toscana che compongono la Società della Salute Valli etrusche, lanciano un appello: "Non venite nelle seconde case: aiutateci a controllare la pandemia, nell'interesse di tutti"
Mentre la Campania ha bloccato gli spostamenti verso le seconde case ma solo all'interno della Regione e, paradossalmente, non per chi arriva da fuori. E la Sicilia mantiene ormai da mesi l'obbligo di tampone in arrivo. Insomma, la crociata contro quelli delle seconde case sembra solo all'inizio.
Sicilia aperta ma con tampone obbligatorio
In Sicilia il governatore Musumeci ha confermato per chi arriva tampone molecolare negativo effettuato entro le 48 ore precedenti o test rapido da effettuare ai punti aperti in porti e aeroporti o negli hub dove si effettuano anche le vaccinazioni. Per chi non vuole sottoporsi al tampone è obbligatoria la quarantena.
(Repubblica)
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