Continua a moltiplicarsi il team di quelli contrari alla didattica a distanza e il ritorno alla scuola in presenza. L'appello era stato lanciato ieri dalla ministra Maria Elena Bonetti, per poi essere raccolto da gran parte delle forze politiche. Si rafforza così il fronte per la riapertura delle scuole anche nelle zone rosse dopo Pasqua.
Inoltre, è lo stesso ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, a dare un'accelerata. "Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire", queste le sue parole durante l'incontro in videoconferenza con Comuni e Province.
La scuola al centro delle preoccupazioni di Palazzo Chigi
L'argomento scuola è stato al centro di un vertice a palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e gli esponenti del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli e Silvio Brusaferro. Nel corso della riunione interlocutoria non si sono prese decisioni, ma si è cominciato a ragionare su come intervenire dopo Pasqua su un tema che lo stesso presidente del Consiglio considera centrale.
Nel suo intervento Bianchi, con Anci e Upi, ha ricordato anche di aver chiesto, in sede di Consiglio dei ministri, che le scuole siano le prime a riaprire. Quanto prima, aggiunge: "a partire dai più piccoli che devono essere i primi a poter tornare".
A sostenere le posizioni di Bianchi è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Secondo lui le scuole vanno riaperte "subito dopo Pasqua". Tra i più convinti sostenitori del ritorno alla didattica in presenza è il presidente della Liguria, Giovanni Toti.
A favore della scuola in presenza è il Governatore della Liguria
Il governatore della Liguria a proposito della scuola ha dichiarato: "Il Paese dopo Pasqua deve riaprire tutto, scuole, bar, ristoranti, palestre, piscine, teatri, musei, dobbiamo pensare di riaprire a partire dalle scuole". Alle parole di Toti è arrivato il sostegno anche dei parlamentari di Italia Viva Daniela Sbrollini e Gabriele Toccafondi. Il senso è sempre lo stesso, tornare in presenza con la sicurezza degli studenti.
Per farlo il coordinatore delle Autonomie Locali, Matteo Ricci propone: "screening a tappeto per tutto il mondo scolastico". Oltre che un monitoraggio periodico che a suo dire "deve essere fatto da Stato e Regioni in tutta Italia perché i ragazzi sono fuori dalla campagna vaccinale.
Da Nord a Sud le mamme non ci stanno: No DAD
A Napoli, vicino alla sede della regione Campania si sono ritrovate le mamme di "Scuole aperte Campania", compresi i volti noti della tv Veronica Maya e Maria Mazza.
"Dobbiamo imparare a conviverci col virus. Anche perché non è non andando a scuola che si eliminano i rischi", il parere di Maya, per anni volto dello Zecchino d'Oro. In Alto Adige, invece, è scoppiata la polemica per il progetto pilota dei test "fai da te" nelle scuole che coinvolge 260 istituti elementari, da aprile esteso anche alle medie.
Il progetto pilota, dopo Pasqua sarà obbligatorio. Chi non partecipa passa infatti in Dad", tuona il partito d'opposizione nella Provincia di Trento, la Sued-Tiroler Freiheit, che definisce "discriminatorio e dittatoriale" il comportamento della giunta provinciale. Si dice invece favorevole ai tamponi obbligatori per tutti per il rientro il sindaco di Roma Virginia Raggi, che approva la proposta del garante dell'infanzia e dell'adolescenza del Lazio Jacopo Marzetti.
La Toscana un caso particolare
Un caso particolare è quello della Toscana che nonostante la zona arancione registra un aumento di casi. La situazione rischia di portare Firenze in zona rossa. Nell'ultima settimana, infatti, è aumentato il contagio nelle scuole, con 1.333 nuovi positivi tra gli studenti, pari al 15,6% dei casi registrati nell'intera regione.
Inoltre, arrivano indicazioni delle linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention americani. Questi confermano la mascherina obbligatoria nelle scuole anche indosso ai bambini delle scuole elementari. Per gli studenti di medie e superiori la mascherina deve essere fatta indossare sempre e comunque nelle aule.
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