Si facevano dare codici studenti per far saltare lezioni online. Incursioni nelle lezioni svolte con la didattica a distanza per farle saltare: tre ragazzi, due maggiorenni e un minorenne sono stati denunciati dalla polizia postale di GENOVA.
Il gruppo di studenti
Era strutturalmente organizzato e agiva sistematicamente su tutto il territorio nazionale. Gli agenti sono partiti dalle denunce presentate dai presidi di diversi istituti gia' nel lockdown. I tre sono della provincia di Milano e Messina e facevano parte di gruppi Telegram ed Instagram, creati appositamente.
A condividere i codici di accesso alle video-lezioni spesso erano gli stessi studenti, anch'essi individuati dai poliziotti.
Gli studenti che fornivano i codici
Si sentivano al sicuro per l'apparente percezione di anonimato garantito dalle piattaforme social, riuscendo a pianificare attacchi durante le interrogazioni programmate.
Tra i messaggi, erano presenti anche delle considerazioni sull'operato delle Forze dell'ordine: "La Polizia Postale non ha tempo da perdere per cercare di trovarci".
Studenti - Tutti gli indagati
Hanno ammesso le condotte contestate e dovranno ora rispondere dei reati di interruzione di pubblico servizio e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.
Durante le perquisizioni, eseguite con l'ausilio del Compartimento Polizia Postale di Milano e della Sezione di Messina con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sono stati sequestrati computer, tablet e smartphone che verranno analizzati dagli esperti della Postale per valutare la posizione degli altri giovani iscritti nelle chat utilizzate per le incursioni nelle lezioni.
Nel frattempo Draghi vuole riaprire le scuole anche in zona rossa
Si torna a scuola dopo Pasqua? A quanto pare si, Draghi vuole riaprire. Alla scadenza del decreto prevista per il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta, potrebbe arrivare una modifica delle norme attualmente in vigore.
Scuole - L'ipotesi
E dal governo arrivano i primi segnali di apertura all'ipotesi di un ritorno in presenza tra i banchi anche nelle regioni in zona rossa, almeno per quanto riguarda le materne, elementari e prima media.
Scuole - Il premier Mario Draghi ha assicurato:
"Per quel che mi riguarda, la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media".
Scuole aperte dopo Pasqua
La data di riapertura rimane incerta, ma dal governo arrivano i primi segnali di disponibilità a riaprire le scuole subito dopo le festività pasquali. Oggi la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha detto a Sky Tg24:
"La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire le scuole dell'infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado e 50 e 50 le scuole secondarie di secondo grado".
Il prossimo monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute sull'evoluzione dell'epidemia è previsto per venerdì 26 marzo, ma nel caso di passaggio di alcuni territori in zona arancione bisognerà capire se i governatori riterranno invece di prolungare la chiusura delle scuole, visto che da giovedì prossimo cominciano le vacanze di Pasqua e si tratterebbe di riaprire soltanto per tre giorni.
Più probabile che il governo prenda una decisione sulla riapertura delle scuole dal 6 aprile in avanti, quando scadrà il Dpcm in vigore.
"Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l'aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell'infanzia e almeno la primaria.
È ovvio che nel frattempo sarà aumentata la campagna vaccinale e diminuiti i contagi e l'Rt", ha detto ancora la ministra Bonetti. La sua posizione è condivisa da M5s e Forza Italia. "Più teniamo i nostri bambini a casa, più miniamo il loro futuro.
Aspettare ancora per riaprire le scuole avrà solo conseguenze negative, per questo torniamo a chiedere al governo che almeno gli alunni di asili nido, scuole dell’infanzia ed elementari tornino subito in classe, e che si lavori per riportare tra i banchi anche tutti gli altri il prima possibile: i danni educativi e psicologici su di loro stanno aumentando spaventosamente", ha dichiarato Gianluca Vacca, capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Cultura a Montecitorio.
Le regole in vigore al momento in zona rossa
Prevedono che vengano sospese le attività dei servizi educativi dell'infanzia e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgano esclusivamente con modalità a distanza.
L'ultimo decreto ha disposto la chiusura delle scuole automaticamente quando il rapporto tra contagi e popolazione è di 250 casi su centomila abitanti alla settimana.
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