Venerdi' 26 marzo sarà effettuato un presidio di delegati e delegate delle aziende in crisi presso il Mise, con il sostegno dei Sindacati. Il presidio sarà in concomitanza con l'incontro su ArcelorMittal, dopo lo stop al blocco dei licenziamenti.
Oggi la convocazione da parte del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti sulla vertenza ex Ilva. Ma ai sindacati non basta. La mancanza di risposte sulle crisi industriali e la possibilità per le imprese di poter aprire i licenziamenti dal primo luglio crea dei rischi concreti nel campo occupazionale.
I sindacati - Le richieste di Fim Fiom e Uilm
Fim, Fiom e Uilm chiedono convocazioni rapide sulle tante crisi industriali aperte.
La notizia del presidio di delegati e delegate delle aziende in crisi presso il Mise arriva per mezzo di una nota.
La comunicazione del presidio arriva da Roberto Benaglia, segretario generale Fim-Cisl, Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e da Rocco Palombella, segretario generale Uilm-Uil.
I sindacati metalmeccanici hanno inviato nei giorni scorsi una lettera unitaria ai ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per sollecitare l'apertura dei tavoli di confronto.
Questi tavoli dovrebbero toccare gli argomenti delle crisi aziendali di rilevanza nazionale. Ma anche dei settori strategici per la nostra economia, come ad esempio l'automotive, l'aerospazio e la siderurgia.
Decreto Sostegni
A tutto questo si aggiunge anche la decisione di non prorogare nel Decreto Sostegni il blocco dei licenziamenti per i lavoratori dell'industria a partire dal 30 giugno.
"La mancanza di risposte sulle crisi industriali, insieme alla possibilità per le imprese di poter aprire procedure di licenziamento dal primo luglio" rappresentano un problema.
"Queste rischiano di mettere a repentaglio l'occupazione e il reddito di migliaia e migliaia di lavoratori ed indebolire la stessa capacità produttiva ed industriale del Paese". (AGI)
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