La promessa arriva dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti: “Le famiglie italiane devono stare tranquille, non ci perderanno. E quelle meno abbienti riceveranno di più“. L'assegno universale è in arrivo. Lunedì, alla vigilia del via libera del Senato al ddl delega sull’assegno universale per i figli Elena Bonetti ha assicurato che si farà in modo di non penalizzare nessuno. Nel particolare non verrà penalizzato chi riceve quel tipo aiuti. Da luglio, infatti, qualcuno per effetto dell’ampliamento della platea dei beneficiari, rischia una decurtazione.

Le risorse per l'assegno universale

I fondi attualmente a disposizione sono 20 miliardi. Tra i nuovi stanziamenti e i fondi attualmente utilizzati per altre misure, come il bonus bebè o gli assegni. Tali misure, saranno sostituite da un nuovo assegno e non basta dare a tutti 250 euro. Saranno cruciali i decreti attuativi, che saranno arricchiti dalla Clausola di Salvaguardia. un articolo in base al quale nessuno dovrà perderci. Tutte da decidere, poi, le maggiorazioni sulla base del reddito che dovrebbero favorire i meno abbienti.

La legge dell'assegno universale

La legge, è frutto dell' unione tra due proposte ad hoc del Pd e il ddl delega voluto dalla ministra di Italia viva. Questo prevede appunto un assegno per tutti i nuclei con figli a carico. La cifra sarà inviata a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni del figlio. Le maggiorazioni arriveranno a partire dal terzo figlio e nel caso ci siano componenti disabili.

Le novità

La novità è che l’aiuto non andrà solo ai lavoratori dipendenti come gli attuali assegni familiari ma anche agli autonomi che fino ad ora erano esclusi. I fondi saranno destinati anche agli incapienti che non godono delle detrazioni perché, semplicemente, non pagano abbastanza imposte da poterne beneficiare. Negli scorsi giorni un’analisi del gruppo di lavoro Arel/Fondazione E. Gorrieri/Alleanza per l’infanzia ha stimato che 1,35 milioni di nuclei familiari avrebbero una perdita mediana di 381 euro. L'idea di una clausola di compensazione integrale delle perdite, consentirebbe di scegliere il regime più favorevole. Costerebbe 800 milioni. Questi soldi sono poi da aggiungere ai 20 miliardi disponibili al momento, due terzi dei quali sono coperture di provvedimenti che verrebbero aboliti e sostituiti dall’assegno.

Le famiglie meno abbienti, saranno selezionate in base all’Isee

in questo modo l’80% dei nuclei (quelli con Isee sotto 30mila euro) prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore. 97 euro, invece sono quelli persi, per ogni figlio under 21. La somma potrebbe calare, fino ai 52mila euro di Isee: 67 euro al mese per i minori, 40 per gli under 21. Tra gli altri punti da risolvere ci sono le famiglie con figli maggiori di 21 anni ancora a carico. “Molte hanno detrazioni fiscali per loro”, dichiara Bonetti. Ma con l’assegno, previsto solo fino al compimento dei 21 anni, le perderebbero. “Faremo una norma transitoria”, anticipa la ministra, con l’obiettivo di non penalizzare nessuna famiglia italiana.

Le funzioni aggiuntive del PNNR

Ricordiamo, inoltre, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella versione presentata in Parlamento prevede per favorire la conciliazione tra vita e lavoro. Vi è il potenziamento del piano asili nido e servizi integrati, anche con finalità di riequilibrio dell’offerta sul territorio nazionale. C'è l’aumento del “tempo-scuola” e quindi dell’offerta formativa. Si aggiungono, in ultimo, anche l’incremento di infrastrutture e la messa a disposizione di servizi e reti di assistenza territoriale per famiglie e persone con disabilità o non autosufficienti Leggi anche: Giuseppe Conte non sbaglia. Archiviata l'indagine sull'uso della scorta Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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