Dopo una Pasqua blindata, dal 7 aprile si torna all'Italia a due zone. Campania verso l'arancione e speranze anche per il Veneto, mentre in questo momento la Sicilia rischia il rosso. Ma vediamo nel dettaglio.
Dopo la Pasqua in zona rossa, come confermato dal nuovo decreto Covid dal 7 aprile in Italia tornerà anche la zona arancione. Alcuni cambi di colore delle regioni dipenderanno, ovviamente, da quanto emergerà dal monitoraggio settimanale di domani sulla situazione dei contagi di Coronavirus.
Italia cambia colori - dati Covid
Tra i dati che più peseranno, oltre il solito indice Rt, vi è quello dell'incidenza dei contagi. Cosa significa? che con un'incidenza inferiore a 250 casi ogni 100mila abitanti si può sperare nell'arancione e quindi in regole e misure meno stringenti. Alle misure meno stringerti corrisponderà la riapertura di alcune categorie di negozi e la possibilità di fare visita a un'altra abitazione privata una volta al giorno nello stesso comune. Questo non sarà più permesso in zona rossa dal 7 aprile secondo il nuovo decreto.
Speranza per Veneto e Campania
Tra le regioni che più ambiscono al passaggio in zona arancione c'è la Campania. L'eventuale cambio di zona, per la regione di Vincenzo De Luca, potrebbe avvenire già dal 7 aprile.
Una speranza, questa, condivisa dal Veneto. "I dati in nostro possesso dicono che l’indice Rt è 1.12. L'incidenza è a 226,8, quindi sotto la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Abbiamo il 29% di ricoveri in terapia intensiva, sotto la soglia del 30%. I ricoveri in area non critica sono al 27%, la soglia è al 40%. Se la nostra proiezione sarà confermata, noi domani speriamo che ci sia un passaggio di colore", ha spiegato il governatore Luca Zaia oggi. "Ma -ha aggiunto- è prudente attendere la classificazione. Stiamo parlando di variazioni di decimali. Stamattina ho parlato con il ministro Speranza, anche lui dice 'aspettiamo'"
Italia in zona rossa
Al momento sono 11 le regioni dipinte di rosso, cui si aggiunge la provincia autonoma di Trento.
Per molte di queste, la situazione resterà invariata anche dopo Pasqua. Per Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Puglia i dati non fanno ancora intravedere la luce per un cambio di zona.
Stesso discorso per il Piemonte, nonostante il lievissimo calo dei contagi e l'indice Rt stimato sotto l'1 di oggi. Per la prima volta nella Regione, dopo cinque settimane di aumento, si registra una riduzione seppur lieve dei casi, anche se l’incidenza resta superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti, secondo quanto emerge dall’anticipazione del report settimanale relativo al periodo 22-28 marzo.
Storia a sè per la la Sicilia, che nei giorni scorsi è stata sotto i riflettori per il caso dei dati falsi. La regione ora rischia il passaggio dall'arancione al rosso, anche se al momento è difficile fare previsioni in base ai dati. Anche ieri la regione Sicilia ha avuto dei "problemi" nel calcolo dei nuovi contagi: da un primo bollettino risultavano 2.904, ma poi la stessa regione ha spiegato che il boom era dovuto a un errore nel computo e ha comunicato come dato reale 1.673 nuovi positivi.
Lazio e Liguria
Qualche rischio lo corre anche la Liguria, che però si è mossa in maniera autonoma per provare ad abbassare il numero dei contagi con un'ordinanza più restrittiva già entrata in vigore. Resta alta l'attenzione ai dati anche nel Lazio, che spera però in una conferma della zona arancione.(AdnKronos)
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