Usa - Prima dell'attentato a Capitol Hill, Noah ha deciso di mandare un ultimo messaggio. Il messaggio era destinato alla sorella e in questo si conservava il suo addio. Un ultimo saluto alla sorella prima di compiere quell'ultimo folle gesto.
Usa - l'ultimo saluto di Noah
"Mi dispiace, me ne sto andando vivrò da senzatetto". Questo è l'ultimo disperato messaggio inviato da Noah Green, l'aggressore di Capitol Hill, alla sorella Brendan. Un saluto a lei, che lo ospitava in un appartamento in Virginia.
"Grazie per tutto quello che hai fatto per me, ti ho sempre ammirato". Così il 25enne in quello che si è rivelato il suo addio, meno di 24 ore prima del folle gesto. Durante l'attacco Noah uccide un agente, per poi essere a sua volta ucciso.
"La sera prima stava molto male", racconta la sorella, spiegando però come i problemi di Noah duravano da tempo, almeno dalla fine dell'università nel 2019, con continue allucinazioni, palpitazioni, paranoie, pensieri suicidi.
Si apre il caso Capitol
A sole ventiquattr'ore dopo il nuovo attacco a Capitol Hill, si è aperto negli Stati Uniti il dibattito sul livello di sicurezza del Campidoglio, diventato il facile bersaglio delle violenze.
Sono passati appena tre mesi dopo l'assalto di migliaia di supporters trumpiani, ieri il raid in auto nella zona ovest ha portato alla morte di un poliziotto e dell'assaltatore, un afroamericano di 25 anni con problemi mentali.
Appena dieci giorni prima era stata rimossa la barriera eretta subito dopo l'assedio del 6 gennaio, mentre i repubblicani avevano contestato la decisione di blindare l'area dopo l'assalto di inizio anno.
Adesso è tutto è tornato in bilico, mentre il Congresso ha avviato da settimane la discussione su un piano della sicurezza da due miliardi di dollari con la creazione di una barriera permanente attorno a tutta l'area e l'inserimento della guardia nazionale come presenza fissa.
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