Matteo Salvini, leader della Lega, al termine dell'udienza di stamane in quel di Catania, ha rilasciato dichiarazioni sul caso Gregoretti ma anche sulla situazione che sta vivendo l'Italia, impelagata tra
chiusure di attività, proteste e sbarchi di migranti.
Caso Gregoretti, parla Salvini
Salvini è un fiume in piena nell'incontro con la stampa: "Sono
contento perchè oggi la pubblica accusa ha detto che non c'è reato e non c'è sequestro. Ho rispettato le leggi nazionali ed internazionali. Abbiamo salvato vite e svegliato l'Europa, oltre ad aver restituito dignità e sicurezza all'Italia".
L'ex ministro ha, quindi, aggiunto:
"Torno tranquillo dai miei figli e spero che il 14 maggio si chiuda qua. Se avessi paura farei un altro mestiere. Quando facevo il ministro, a differenza di altri che non ricordano, mi assumevo oneri e onori. Se vuoi condurre una vita tranquilla, fai altro. Se vuoi combattere la mafia, la camorra, la ndrangheta e gli scafisti, sai che corri qualche rischio".
Salvini approfondisce quanto emerso nel corso dell'udienza:
"Oggi ho sentito la pubblica accusa, che teoricamente avrebbe dovuto chiedere un processo per me, dire che Salvini ha rispettato le norme italiane ed internazionali. Ha salvato vite ed ha fatto il suo mestiere, non compiendo alcun reato. Tutto ciò mi ripaga di mesi e mesi di amarezze".
Lanciando anche un messaggio di promozione politica:
"E ribadisco che, se gli italiani mi riattribuiranno responsabilità di governo in maniera diretta, con competenze anche sulla sicurezza dell'immigrazione, rifarò esattamente ciò che ho fatto. Salvando vite e combattendo gli scafisti. E costringendo l'Europa a ricordarsi che esiste".
Piano vaccinale e riaperture, il punto di vista della Lega
Matteo Salvini sposta il focus sulla gestione dell'emergenza Coronavirus:
"Mi piacerebbe dedicare i prossimi sabati ai temi che stanno a cuore agli italiani: ovvero correre sul piano vaccinale, correre sui rimborsi e sul decreto imprese".
Dettando la linea operativa:
"Correre sulle riaperture di tutte le attività economiche, che sono il motivo che mi fa alzare la mattina e mi fa andare a letto la sera. Spero di passare sempre meno sabati in aule bunker di mezza Italia e sempre più sabati parlando di problemi veri e reali. Adesso bisogna curare e riaprire".
Chiosa finale sui prossimi decreti:
"Ne ho parlato con il presidente Draghi, il prossimo decreto deve arrivare, assolutamente, entro aprile. Deve essere importante, imponente e coraggioso. 50 miliardi sono ancora pochi per dare, almeno, un po' di ossigeno alle tante aziende in difficoltà. Deve essere semplice, superando le burocrazie che hanno contraddistinto i decreti del governo Conte. Mi rifiuto di pensare ad un'estate di sbarchi di migliaia di clandestini, con milioni di italiani in difficoltà economica, psicologica, sociale e sanitaria".
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