I ristoranti al chiuso continuano ad essere al centro dell'attenzione, tenuto conto delle ultime decisioni del governo Draghi in merito alle riaperture. I ristoratori, alle prese con una grave crisi finanziaria, si chiedono perchè vengano applicate misure discriminatorie.
Discriminazione nei confronti dei ristoranti al chiuso
Il premier, nella conferenza stampa di qualche giorno fa, ha prospettato il ritorno delle zone gialle rafforzate e la possibilità, per i ristoratori, di riaprire i battenti. Soltanto le attività con spazio all'aperto però, non i ristoranti al chiuso. Decisione che ha fatto storcere il naso a molti imprenditori.
Massimo Di Porzio, presidente regionale della FIPE, Federazione Italiana Pubblici Servizi, nonchè proprietario della pizzeria Umberto a Chiaia, ha detto la sua, in rappresentanza dei tanti ristoratori locali, ai microfoni di "Napoli Today".
"Aprire solo i locali che hanno tavoli all’aperto è una discriminazione assurda, non accettabile. E' come se fosse una lotteria. L’occupazione di suolo non può determinare l’apertura o meno di un locale" afferma Massimo Di Porzio.
"Evidenze scientifiche che affermano la maggior possibilità di contagio non ci sono, o almeno ce le facessero vedere. Non capiamo perché, ad esempio, nei mezzi pubblici, nei centri commerciali o nei supermercati si può stare e nei ristoranti no".
Protocolli anti-Covid
Il ristoratore esplicita un altro dato per avvalorare la sua tesi:
"Noi, comunque, da giugno in poi abbiamo lavorato seguendo un protocollo che abbiamo applicato rigorosamente e nessun problema è stato registrato". Facendo presente, quindi, quanto accaduto la scorsa estate, quando le attività ristorative hanno riaperto adeguandosi a rigidi protocolli.
E se Mario Draghi non dovesse accogliere questo appello di una delle categorie più martoriata dall'emergenza Coronavirus, Di Porzio spera che sia il Comune di Napoli a farsene carico, favorendo i ristoranti presenti sul suolo napoletano.
"Nelle guerre le macerie si vedono, in questo caso no. Noi siamo tra le categorie più bombardate. Ci fa piacere che almeno qualcuno possa riaprire, ma ci auguriamo da parte del comune una disponibilità maggiore in quelle zone dove è possibile l’occupazione esterna".
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