Vittorio Brumotti, conosciuto per essere un inviato storico di Striscia la Notizia, ha dovuto difendersi per ben due volte e in pochissimo tempo. Prima dai pusher, poi da Chef Rubio che gli ha dato dell' "infame".
Vittorio Brumotti aggredito al Quarticciolo
La prima delle due aggressioni è avvenuta nel Quarticciolo, quartiere di Roma, da alcuni pusher.. la seconda invece è arrivata direttamente sai social, ad opera di: Chef Rubio.
Cos'è successo a Brumotti
Durante un servizio per il programma satirico di Antonio Ricci, Striscia La Notizia, Brumotti è stato vittima di un'aggressione da parte di alcuni spacciatori del posto. A proposito di questo, però, su Twitter si è scatenato il famosissimo chef Rubio, che non sembrava soddisfatto dell'operato del Brumotti.
Rubio contro Brumotti, “Infame, te ne hanno date poche”
E così Rubio ha twittato: "Brumotti sei un infame, troppo poche te ne hanno date". Un tweet che ha scatenato un accesissimo dibattito in rete.
Per lo chef, infatti, la colpa però è delle istituzioni: "Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato, e resiste nonostante tutto con dignità e umanità", aveva scritto nel tweet incriminato, scagliandosi proprio contro Brumotti. (Fonte AreaNapoli)
La storia di Alex
Alex, uccide il padre per difendere la madre. Ora rischia la sua di vita. La storia di Alex aveva fatto parecchio rumore nella primavera del 2020. Una storia che finì su tutte le prime pagine dei giornali e su tutti i Tg nazionali e Regionali.
Quel ragazzo di Collegno che impugnò il coltello e mise fine a mesi e anni di violenza. Aveva chiesto aiuto Alex, ma a quanto pare nessuno lo aiutò.
Torino
In piena pandemia, la notizia di questo ragazzo di Collegno, in provincia Torino, che, appena 18enne, per difendere la madre dai continui soprusi, uccise il padre violento, coinvolse anche l'allora ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina che chiamò il ragazzo alla vigilia della maturità per gli auguri di rito.
Alex Pompa
E' stato rinviato a giudizio per l'omicidio del padre e non potrà avvalersi del rito abbreviato. Rischia 20 anni di carcere.
Il processo comincerà il 30 giugno
Una nuova legge ha impedito alla difesa di chiedere il rito abbreviato. Il padre, secondo quanto è emerso dalle indagini, aveva spesso comportamenti violenti nei confronti della donna.
L'omicidio
Alex lo trafisse con numerose coltellate. Dopo l'omicidio e l'arresto i compagni di classe di Alex si offrirono di ospitarlo in casa, ai domiciliari. A giugno, dall'abitazione di un amico, il giovane sostenne l'esame di maturità.
Il messaggio allo zio
"Sei l'unico che ascolta. Devi intervenire in modo drastico. Qui rischiamo tutti la vita", il messaggio che Alex e il fratello avevano scritto allo zio la sera dell'omicidio di Giuseppe Pompa, 52 anni. Poi il delitto, con l'uomo ucciso da numerose coltellate.
Dopo la maturità, Alex era tornato a vivere con la madre a Collegno e si era pure iscritto all'università
Ora dovrà affrontare il processo con l'accusa di omicidio volontario con l'aggravante di aver agito contro un familiare: con le possibili attenuanti rischia oltre 20 anni di carcere.
(Tgcom24)
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