Agguato a Barra - Quattro sono le persone messe in manette dai Carabinieri. Tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo, con l'aggravante del metodo e delle finalità mafiose. Il Gip ha disposto, inoltre, la misura cautelare del carcere. Ritenuti affiliati al clan Aprea, sono i colpevoli che avrebbero ferito una ragazza a Barra. Una giovane estranea alle dinamiche camorristiche.

Barra, 25enne colpita dal proiettile: l'agguato

Il ferimento della ragazza è avvenuto sabato scorso e in pieno giorno tra la folla, a volto coperto. Le indagini hanno fatto emergere il ferimento di una ragazza, avvenuto nell'ambito di un agguato finalizzato a fornire la dimostrazione della forza del Clan Aprea. La volontà era quella di garantire il controllo del territorio con la repressione immediata e plateale. Secondo gli inquirenti, gli indagati, nel tentativo di colpire una vittima che si era data alla fuga, hanno di proposito esploso una serie di colpi ad altezza uomo. I colpi sono stati esplosi volontariamente alla presenza di numerose persone, colpendo il piede della ragazza.

Dietro l'agguato a Barra - Il Clan Aprea

Le attività dell'antimafia hanno dimostrato come il Clan Aprea, insediato in Corso Siena, sia operativo e con una consistente disponibilità di armi. L'Antimafia, conferma la pericolosità, rafforzata dalle alleanze strette con altre famiglie di camorra. (Fonte NapoliToday)

Nel frattempo in Campania

Da lunedì 26 aprile scatta la nuova ordinanza in Campania relativa alla zona gialla e, tra le regole, spicca quella riguardante il consumo vietato al banco all'interno di bar e ristoranti. Confesercenti Campania protesta contro la decisione del Governo: "Ancora una volta assistiamo a un feroce accanimento contro le attività commerciali di cui non comprendiamo l'origine". A riferirlo è il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo

Divieto consumo al banco è inconcepibile

E' inconcepibile vietare il consumo al banco anche in zona gialla, non è possibile autorizzare la vendita unicamente ai bar e ristoranti che hanno tavoli all'esterno. E' una discriminazione incomprensibile e intollerabile.

In Campania moltissime attività di ristorazione penalizzate

In Campania, ci sono oltre 57mila attività che si occupano di somministrazione che danno lavoro a più di 250mila persone. Di queste soltanto il 30% ha la possibilità di servizio all'aperto. Tutti gli altri dovranno continuare a tenere le saracinesche abbassate. In queste condizioni oltre 10mila esercizi sono a rischio chiusura. Chiediamo al Governo di restituire a tutte le imprese la dignità di poter fare il proprio mestiere". Leggi anche: Coronavirus in Campania, nuovi positivi sopra i 2 mila e 45 morti. Il bollettino del 24 aprile 2021 Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Turismo: tutti ne parlano, molti lo praticano, ma pochi sembrano occuparsene