Campania zona gialla ma le scuole superiori non riaprono, almeno per un'altra settimana. La ripresa ad Avellino si nota soprattutto per il traffico, per i negozi che riaprono e per i disagi nei collegamenti con Napoli. Con la zona gialla, riprende il flusso dei pendolari, ma la capienza al 50% dei pullman non consente a tutti di raggiungere il capoluogo. E nonostante l'Air, l'azienda di trasporto pubblico, abbia incrementato le corse, le proteste di molti lavoratori lasciati alle fermate dai pullman diretti a Napoli, si sprecano, soprattutto sui social.
Campania zona gialla ma ripresa complicata
Le strade si rianimano, con tavolini da bar che tornano a occupare le strade e le piazze. Il corso Vittorio Emanuele, isola pedonale, non e' mai stato deserto, ma nel primo giorno di zona gialla e' affollato. Gli anziani tornano a occupare le panchine per strada, complice la giornata di sole, dopo un inverno lunghissimo e rigido.
Il cinema teatro Partenio, in una traversa del corso principale, ha le saracinesche abbassate e le bacheche per le locandine dei film in programmazione desolatamente vuote. Non c'e' alcun messaggio su una probabile riapertura. Anche il vicino museo del carcere borbonico ha il portoni chiusi e non c'e' ancora una programmazione per le visite.
La ripresa non e' per tutti, specialmente per il settore della ristorazione. Le temperatura non ancora tali da consentire di stare all'aperto sia a pranzo che a cena, penalizzano anche chi dispone di spazi esterni. In centro sono davvero pochi i locali che hanno resistito alla crisi e che possono fare servizio ai tavoli sia a pranzo, sia a cena. Gli spazi all'aperto in molti casi bisogna inventarli. Come ha fatto Diego Nigro, seconda generazione di una famiglia molto conosciuta.
"Con l'albergo non ci siamo mai fermati del tutto - racconta il titolare del ristorante Malaga - Ma le cucine lavoravano quasi esclusivamente per gli ospiti. L'estate scorsa abbiamo provato ad allestire qualche posto all'aperto. Oggi ripartiamo davvero con un giardino tutto nuovo e tutto inventato". Ha sfruttato terrazze che prima non erano allestite. Un prato sintetico, sedie e tavoli da giardino, gli arredi che prima erano all'interno spostati nei nuovi spazi.
"Siamo pronti con piu' di 70 posti e presto avremo un altro spazio che potra' essere utilizzato anche per i ricevimenti, quando ci saranno i protocolli per le cerimonie. Siamo pieni di entusiasmo e le risposte da parte dei clienti non mancano". Diego ha mantenuto sempre i contatti con i clienti piu' affezionati attraverso i social. Ha provato a raccontare quel che accade nelle cucine, attraverso piatti nuovi o tradizionali, ma ripensati per l'asporto, per arrivare nelle tavole di casa, come se facessero pochi metri dalle cucine del ristorante.
"I clienti ci aspettavano - racconta mentre e' gia' indaffarato con le ordinazioni del primo giorno di servizio ai tavoli - e soprattutto sono felice di aver riaperto il banco del pesce, che era la nostra caratteristica e che non potevamo piu' avere in sala.
Rivederlo preparato per i clienti che arrivano scelgono cosi' cosa farsi preparare al momento, mi ha dato il senso esatto di una ripartenza". (AGI)
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