PARETE. Vincenzo Ruggiero è stato ucciso e fatto a pezzi nel luglio del 2017. A 5 anni di distanza, arriva la condanna definitiva per il suo assassino: Ciro Guarente è stato condannato all'ergastolo.
A confermare la condanna è stata la Corte di Cassazione. Guarente è stato condannato in primo e in secondo grado all'ergastolo. L'uomo era un ex marinaio, aveva ucciso il ragazzo e ne aveva seppellito una parte dei resti; l'altra, invece, l'aveva sciolta nell'acido.
Parete, la scomparsa di Vincenzo
La sera del 7 luglio Guarente si sarebbe diretto nell'appartamento di via Boccaccio ad Aversa. In quell'appartamento Ruggiero conviveva con la trans Heven Grimaldi, legata a sua volta a Guarente da una relazione amorosa.
L'ex cuoco della Marina, era alla ricerca di un chiarimento, ma le parole non sono bastate.
la morte insabbiata
Tra i due sarebbe esplosa lite, da quella però il 25enne di Parete non ne uscirà vivo. La morte di Vincenzo andava insabbiata e per questo il giovane viene fatto a pezzi. Una parte del suo corpo viene sciolta nell'acido e un'altra parte viene nascosta sotto ad uno strato di cemento a Ponticelli.
Solo dopo 20 giorni gli inquirenti trovano il modo di risalire a quella cantina, scovando quello che restava del corpo del 25enne. (Fonte
CronachedellaCampania/CasertaNews)
Denise, la lettera anonima
Si torna a parlare del caso di
Denise Pipitone e di una lettera anonima inviata al legale della famiglia, l’avvocato Giacomo
Frazzitta. All'interno della missiva pare che siano contenuti elementi nuovi "che non erano conosciuti mediaticamente e che sono stati in parte riscontrati".
Nuova è la notizia che riguarda
un possibile "risarcimento" per chi sarà in grado di fornire notizie utili alle indagini. Tra le ultime notizie anche una somma messa a disposizione dell'imprenditore italo americano e da una associazione di volontariato.
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