Calcio Internazionale - La Ligue 1 si inchina al Lille, campione per la quarta volta nella sua storia e capace di interrompere il monopolio del Paris Saint Germain.
Compagine estremamente più ricca e che si era aggiudicata sette degli ultimi otto campionati.
Un vero miracolo sportivo, che arriva a dieci anni dalla cavalcata portata avanti da Rudi Garcia assieme a Gervinho e a un giovane Eden Hazard.
E che invece oggi vede nell'allenatore Christophe Galtier il punto di riferimento di una squadra capace di sovvertire qualsiasi pronostico.
Le cessioni dolorose ma necessarie di due dei giocatori di maggior talento, Osimhen e Gabriel sembravano il preludio a un'annata d'ordinanza;
infatti ci si aspettava che il principale obiettivo sarebbe stato guadagnarsi un posto in Europa League.
Calcio internazionale - Les Dogues portano a casa lo scudetto di Francia
Proprio Galtier, gia' due anni fa era stato bravo a guidare i suoi fino al secondo posto finale, e oggi si conferma fra i migliori tecnici di Francia.
E lo fa conquistando il secondo trofeo della sua carriera dopo la Coppa di Lega vinta ai tempi del Saint Etienne.
Gran parte del merito va dato comunque a un'organizzazione societaria dove spicca il nome di Luis Campos, uno degli scout piu' contesi in Europa.
Una squadra forte e capace di incantare il pubblico francese
C'è tanto di suo nella costruzione di una squadra che continua a sfornare talenti, dal portiere Maignan, all'esterno d'attacco Ikone';
questo senza dimenticare il 21enne canadese Jonathan David, prelevato ad agosto dal Gent per 25 milioni per colmare il vuoto lasciato da Osimhen.
L'ambiente Lille è stato capace di rigenerare un gioiello appannato come Renato Sanches e di rilanciare un bomber non piu' di primo pelo come Burak Yilmaz, che alla soglia dei 36 anni sta vivendo una seconda giovinezza.
E se nello sfogo di Mbappe' c'è un pizzico di verità': "Qualora vincesse il campionato il Lille sarebbe per demeriti nostri, non per meriti loro".
E' comunque ovvio che non si puo' non rendere omaggio a una squadra che ha fatto della continuità la sua forza.
Questi ragazzi si sono messi alle spalle non solo il Psg ma anche club come Monaco, Lione e Marsiglia partiti con ben altre ambizioni.
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