Colombia. Si scende in piazza in massa per protestare contro l'azione non riconosciuta del governo. Gli scontri sono violenti e non accennano a diminuire. Morti nelle piazze. Altre 3 sono le vittime decedute nella giornata di ieri, venerdì 28 maggio, nella città di Cali, che si aggiungono alle 46 del bilancio ufficiale dei giorni trascorsi. Tra le vittime anche due poliziotti che si sono ritrovati nel bel mezzo della rivolta e ne hanno subito le conseguenze. Human Rights alza la stima a 63 morti. Il presidente colombiano Ivan Duque per contrastare l'ondata di grande violenza nelle piazze ha annunciato il dispiegamento dell'esercito.

Esercito in Colombia

Le sue parole sono state le seguenti: "Voglio rendere assolutamente chiaro che a partire da stasera inizia il massimo dispiegamento di assistenza militare alla polizia nazionale nella città di Cali e nel dipartimento della Valle (del Cauca)". La polizia si è aspramente scontrata con i manifestanti nell'ambito delle agitazioni che accendono il Paese e che continuano ad accentuare la tensione. A Madrid Cundinamarca, nei pressi della periferia della capitale Bogotà, gli agenti hanno dispiegato anche i cannoni ad acqua contro i dimostranti. Questi ultimi che hanno risposto lanciando pietre. In generale, la repressione delle forze di sicurezza è stata durissima e i risultati di questa azione coatta sono stati evidenti sin da subito. Amnesty International è stata in grado di confermare che in diversi casi le forze di sicurezza hanno usato armi letali. In aggiunto hanno fatto ricorso indiscriminato ad armi non letali come gas lacrimogeni e cannoni ad acqua (EuroNews).
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