Si è chiuso ieri a Carbis Bay in Cornovaglia il G7. Al centro l'atteggiamento da adottare con la Cina e tutte "le autocrazie, che usano la disinformazione, i social media, fermano gli aerei in volo, rapiscono, uccidono, non rispettano i diritti umani, usano il lavoro forzato".
Concluso il G7, parla Draghi
Come detto dal Premier Mario Draghi, la posizione raggiunta dal vertice, "riflette la nostra", e l'Italia, da adesso, potrà rivedere la sua posizione sulla via della Seta.
Seppur liquidato dalla Cina come "un piccolo gruppo di persone che non decide per il mondo", la speranza è che Pechino cominci ad agire con maggiore responsabilità.
Oggi si è tenuto il vertice Nato a Bruxelles
Nel corso della conferenza stampa tenutasi al termine del G7, il premier italiano Mario Draghi, ha dichiarato: "Non è stato mai menzionato" il tema dell'adesione dell'Italia alla Via della seta lanciata dalla Cina.
"Per quanto riguarda l'atto specifico, lo esamineremo con attenzione", ha aggiunto Draghi.
Biden e Johnson alla fine del G7
"Il presidente Biden al G7 ha voluto ricostruire le alleanze tradizionali" degli Stati Uniti dopo la presidenza Trump, in cui erano state "seriamente incrinate".
Al termine del G7, Boris Johnson ha invocato l'importanza di una relazione stretta tra Regno Unito e Italia. Il premier inglese ha, inoltre, definito Draghi "un economista brillante"; sottolineandone il ruolo guida in questo momento storico.
Per quel che concerne la Cina, e il club ostile, anche Emmanuel Macron al termine dei lavori ha sottolineato come il summit sia un insieme di democrazie che che vogliono "lavorare con la Cina su tutti i dossier mondiali", nonostante le differenze.
Per gli Usa e il presidente Biden, l'incontro è stato invece soddisfacente soprattutto per quel che è uscito sulla Cina. Pechino deve iniziare ad agire con maggiore responsabilità, aggiunge Biden, ribadendo comunque di non volere alcun conflitto con la Cina.
La Cina e il destino del mondo
La Cina, che non vede di buon occhio il tutto, ha affermato che sono finiti i tempi quando "un piccolo gruppo di Paesi" poteva sentirsi portavoce del destini del mondo. "I giorni quando le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di Paesi sono finiti da molto". Ad affermarlo è il portavoce dell'ambasciata cinese a Londra.
"Noi crediamo che i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, poveri o ricchi, siano tutti uguali, e che gli affari del mondo devono essere gestiti attraverso la consultazione tra Paesi", ha aggiunto.
Il compromesso
Il compromesso con Pechino sembra essere stato raggiunto, ma con un testo meno "duro" rispetto a quello proposto dagli Usa. La Cina, viene evidenziata come "rivale" sul tema dei diritti umani, con riferimenti alla denuncia del lavoro forzato imposto alla minoranza musulmana degli Uiguri nello Xinjiang. E' inoltre appoggiata l'idea del piano lanciato da Washington alternativo alla Via della Seta denominato 'Build Back Better World' o B3W.
Il G7, chiede: "rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang". Questo è, secondo quanto riportato dall'Ansa, quello che si legge nel comunicato finale. (Fonte: Ansa)
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