CORTEMILIA. Un'altra giovane donna è volata via per sempre. Un'ennesima tragedia che ha colpito non solo i familiari della donna ma un'intera comunità.
Il dramma
Ha suscitato incredulità e commozione a Cortemilia la notizia della morte di
Annalisa Vassallo, 40 anni, mancata in seguito all’improvviso malore – presumibilmente un infarto – che l’ha colpita nella notte scorsa, quando era da poco passata la mezzanotte.
Impiegata presso un’azienda di Canelli,
Annalisa lascia due figlioletti, Marco e Vittoria, ancora in età scolare, insieme ai genitori Giuliana e Mario – anche loro originari di Cortemilia e residenti in paese – e al fratello Alberto, da qualche tempo rientrato in Italia insieme alla moglie Teresa dopo avere a lungo lavorato negli Usa.
Insieme a loro gli zii Mauro e Bruna con Lorenzo, Arnaldo e Massimo. Ancora da fissare la data dei funerali, per i quali si dovrà attendere l’esito dell’esame autoptico.
"Una notizia tristissima – dichiara il sindaco del centro langarolo Roberto Bodrito –. In un paese come il nostro ci conosciamo ovviamente tutti e non può che rattristarci apprendere di una persona stroncata nel fiore degli anni, mentre era impegnata a crescere due splendidi ragazzi. Non possiamo che stringerci alla famiglia portando ai suoi cari l’affetto della nostra comunità".(Targaton.it)
"Non volevo ucciderlo". Mamma scaraventa il figlio a terra, neonato muore a soli 3 mesi
"Non volevo ucciderlo". Mamma scaraventa il figlio a terra, neonato muore a soli 3 mesi: pena ridotta a 8 anni
CATANIA. Ridotta da 10 a 8 anni la
pena a capo di
Valentina Ferluto, la
30enne accusata di aver ucciso nel 2018 il proprio figlioletto di appena tre mesi, “
scaraventandolo violentemente
a terra” in preda a un
raptus che – da quanto è emerso –
neppure lei è successivamente riuscita a spiegarne il motivo.
A decidere la
riduzione della condanna di reclusione è stata la prima Corte d’Assise d’Appello di Catania.
La
Procura aveva chiesto la
conferma della sentenza di primo grado emessa il 25 giugno del 2020 dal G.I.P. Pietro Currò.
Entrambi i
processi sono stati celebrati col
rito abbreviato.
La donna al momento è in una comunità terapeutica assistita in provincia di Catania, a seguito di
arresto avvenuto da parte della Squadra Mobile nel novembre del 2018.
Valentina ha sempre sostenuto di
avere agito con la “
mente oscurata” e di “
non sapere spiegare cosa sia successo“, ma sicuramente “
non volevo uccidere mio figlio, non ho mai pensato di farlo” perché, ha spiegato, “
lo amavo“. L’imputata ha detto di “
essersi sentita male” e che la sua intenzione era di “
gettarlo sul letto e non per terra“.
“
La nostra ipotesi – ha commentato il suo legale, l’
avvocato Luigi Zinno ai colleghi de l’
Ansa –
è sempre stata quella dell’omicidio preterintenzionale, e la decisione della Corte mi sembra vada incontro a questa nostra lettura dei fatti. Aspettiamo il deposito delle motivazioni, fissato entro i prossimi 90 giorni, per avere contezza sulla valutazione dei giudici“. Fonte: New Sicilia
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