VERONA. Viveva per e sulle due ruote. Poi all'improvviso la fine. L’incidente è avvenuto poco dopo mezzogiorno di ieri in via Apollo, in zona Genovesa, dove Ezio Adami, 29 anni, residente poco lontano dal luogo della tragedia, ha perduto la vita finendo con la moto addosso ad una recinzione. Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia locale, il motociclista non sarebbe riuscito a governare una Ducati schiantandosi, a distanza, contro una recinzione.
La moto
Come riporta Larena, era stata lasciata in riparazione nell'officina della Genovesa, nella quale lavorava il ventinovenne meccanico, e forse lui la stava provando per verificare che fosse tutto a posto.
Gli accertamenti del Nucleo Infortunistica sulla dinamica riguardano anche altri due veicoli, uno coinvolto dopo la caduta. Il giovane infatti prima è caduto dalla Ducati Monster di colore rosso finendo contro una Opel Meriva, quindi è uscito di strada.
Il motociclista è rotolato per qualche metro
Da una parte, mentre la moto ha proseguito la sua corsa dall’altra parte della carreggiata. Sul luogo dell’incidente è andato anche il comandante della Polizia locale, Luigi Altamura. Dell’accaduto è stato avvisato il pubblico ministero di turno Eugenia Bertini che ha disposto che la salma venisse portata all’istituto di medicina legale e la moto invece fosse messa sotto sequestro.
Ezio Adami, “Skre“, come lo chiamavano gli amici, aveva frequentato l’istituto Ipsia Giovanni Giorgi. Da un paio d’anni aveva iniziato a lavorare con il padre che è un conosciuto meccanico di moto. Il ragazzo ha preso in mano l’officina Only racing Verona, mentre il padre si è spostato a Montorio allargando ulteriormente l’attività.
I messaggi di cordoglio
«Siamo vicini di casa da sempre», dice Chiara Policante Braga, della storica famiglia della Genovesa, «non appena abbiamo sentito la notizia siamo andati a casa loro, ma non c’era nessuno e quindi abbiamo sperato che non fosse vera. Siamo sconvolti per questa morte. Ezio era un uragano, attivo anche in parrocchia e ci dava una mano con i piccoli del Grest, lo adoravano tutti perchè aveva sempre voglia di scherzare, li faceva giocare.
L’officina è sempre stata qui nei pressi di casa, Ezio dopo il diploma aveva fatto un altro lavoro e poi aveva preso l’officina del papà che l’aveva un poco lasciata andare perchè si era trasferito in un edificio più grande.
Ezio aveva ripreso l’attività alla grande
Era un grande appassionato di moto, come il papà del resto. Questa è una grossa tragedia, era figlio unico, un dolore immenso, un lutto che colpisce tutta la nostra comunità. Qui ci conosciamo tutti».
Anche il figlio Matteo Braga, che con Ezio è cresciuto, è incredulo: «Ezio è morto a cento metri da casa. Apprendere della sua morte mi ha gettato nello sconforto, andavamo insieme al Grest da piccoli, ci siamo frequentati. Lui c’era sempre, ed era sempre allegro. Sono molto addolorato, lo siamo tutti, chissà che è successo». (Larena)
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