ASSEGNO UNICO. Non sono stati mesi facili quelli per l’erogazione dell’
Assegno Unico e universale ma siamo ben lieti di poter dire che ci troviamo alle porte della
quarta rata. Probabilmente non si immaginava sin dall’inizio una gestione così articolata, a tratti farraginosa, del contributo economico a favore delle famiglie con
figli a carico fino ai 21 anni di età compiuti o figli disabili senza limiti di età.
Tra coloro i quali abbiano provveduto a inoltrare la richiesta entro il 28 febbraio 2022, taluni hanno ricevuto addirittura a maggio il primo pagamento (certo, comprensivo degli arretrati) a causa dei
controlli dell’INPS sui redditi di alcuni nuclei familiari, in particolare di quelli con figli maggiorenni a carico.
L’Ente ha richiesto una
documentazione aggiuntiva per definire l’esatto importo dell’assegno, sulla base dei dati che esso non è in grado di ottenere autonomamente interrogando le proprie banche dati o quelle delle altre pubbliche amministrazioni.
Assegno unico INPS, quando si prevede l’arrivo della quarta rata?
La
valutazione ISEE del reddito è fondamentale per percepire il congruo importo destinato a ciascun figlio a carico. Sotto e fino alla soglia del reddito da
lavoro dipendente di
40.000 euro, si può accedere ai due scaglioni di fasce, il più basso dei quali porta all’assegnazione di un rateo mensile
pari a 175 euro; con un reddito superiore a 40.000 euro, i percepenti, anche privi di un ISEE, possono ugualmente ricevere un assegno pari a
50 euro cadauno.
In tal caso, una comunicazione ISEE aggiornata consente di accedere alle occasionali integrazioni della misura contributiva, come le
maggiorazioni a favore dei redditi più bassi, per i percettori con un reddito pari o inferiori a 15.000 euro che riceveranno in misura piena una somma aggiuntiva di 85 euro su ogni assegno mensile. Grazie all’aggiornamento dell’indice reddituale, inoltre, è possibile fare domanda dell’Assegno Unico alla fine di giugno 2022, ottenendo gli
arretrati risalenti alla competenza di marzo.
Un reddito di un figlio maggiorenne
lavoratore (fino a 8.000 euro) viene cumulato nel reddito complessivo del nucleo familiare e ciò, acquisito puntualmente o in un secondo tempo dall’INPS, può generare compensazioni, conguagli o, in certi casi, restituzioni con i successivi assegni da erogare. Non ultimo, l’ostacolo del congiunturale
Reddito di Cittadinanza in via di rinnovo.
Diversi, quindi, sono le ragioni di tali rallentamenti; ma ecco che le discordanze già “programmate” dall’Ente previdenziale si attenuano con la calendarizzazione formulata per il mese di giugno: il quarto pagamento per l’Assegno Unico dovrebbe pertanto avvenire per
la seconda e la terza settimana del mese.
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