SASSARI. Non ce l'ha fatta Giuseppe Picci, il 68enne ridotto in fin di vita il 27 aprile 2022, dopo essere stato colpito alla testa da una fiocina di un fucile da sub scagliata dal figlio, Alberto nella loro casa a Santa Maria Coghinas, nel Sassarese.

Dopo un intervento chirurgico e un lungo periodo di riabilitazione in un centro specializzato di Oristano, il pensionato è morto nei giorni scorsi. La Procura di Sassari ha disposto l'autopsia per stabilire se la morte di Giuseppe Picci sia legata alle ferite provocategli dal figlio.

Il risultato si conoscerà tra tre mesi e sarà determinante per il processo a carico di Alberto Picci, al momento imputato con l'accusa di tentato omicidio pluriaggravato nei confronti dei genitori. Il 47enne cagliaritano aveva ferito gravemente anche la mamma, Maria Giovanna Drago, colpendola con delle forbici da pesca.

Con la morte del padre la sua posizione potrebbe aggravarsi. Il mese scorso il gup del Tribunale di Sassari, Gian Paolo Piana, accogliendo la richiesta dell'avvocata della difesa, Tania Decortes, aveva stabilito il rito abbreviato per il giudizio di Alberto Picci, fissando l'udienza al 13 aprile 2023.

Nell'udienza di convalida dell'arresto, aveva dichiarato al giudice di non ricordare nulla. "Se ho fatto quello che dite, l'ho fatto involontariamente, non e' dipeso da me", aveva detto. La perizia psichiatrica aveva stabilito la pericolosità sociale di Picci e una sua infermità mentale parziale. (ANSA)

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