Sono trascorsi quarant'anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, la cui traccia si perse nel giugno del 1983. Nonostante il tempo trascorso, continuano ad emergere molti dettagli sulla vicenda e sulle indagini svolte all'epoca.

Emanuela Orlandi, nuovi retroscena

Oltre ai documenti del Sismi rimasti segreti per decenni, fra cui uno che afferma che la voce di una ragazza registrata nei nastri audio recapitati al Vaticano e all'Ansa apparteneva effettivamente ad Emanuela, sono emerse nuove informazioni dall'interno del Vaticano.

Durante l'intervista alla trasmissione Quarto Grado, il maestro di canto corale di Emanuela, monsignor Valentino Miserachs, ha dichiarato di essere stato contattato dal Vaticano per essere interrogato sulla scomparsa della ragazza. Nonostante fosse una delle ultime persone ad averla vista prima della scomparsa, quando la giovane era appena uscita dalla scuola di musica, non è stato mai convocato dalla Procura durante le indagini.

"Al tempo nessuno mi chiese nulla, sono stato interrogato qualche anno fa, c'era ancora Benedetto XVI: è lui che ha insistito per approfondire le indagini e sono stato chiamato presso la Gendarmeria Vaticana", ha dichiarato monsignor Miserachs.

"Mi hanno chiesto di raccontare tutto quello che sapevo, a partire dall'orario in cui Emanuela aveva lasciato la scuola. Dopo quell'episodio non ho più saputo altro, né se avessero convocato altre persone né se ci fossero stati eventuali nuovi sviluppi".

L'incontro si è svolto in un clima di solennità. "C’erano il capo della Gendarmeria e l’assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato Peter Bryan Wells che rappresentava la parte ecclesiastica del Vaticano – ha spiegato il monsignore – Lui però non ha aperto bocca, stava lì come un testimone: era Giani a fare le domande". Nonostante non abbia avuto più alcun aggiornamento, è saldamente convinto. "Non penso di essere stato l'unica persona ad essere stata convocata", ha concluso.

Miserachs continua il racconto

Monsignor Valentino Miserachs ha sempre preso nota di tutto ciò che gli accadeva in un diario che ha mantenuto nel corso degli anni. Dopo aver rivisto le sue annotazioni, ha dichiarato che la convocazione del Vaticano per l'interrogatorio sulla scomparsa di Emanuela è avvenuta il 4 maggio 2012 alle ore 17. Curiosamente, 10 giorni dopo, cioè il 14 maggio, sono rinvenuti i resti di Enrico De Pedis, noto come Renatino, boss della Banda della Magliana, all'interno della Basilica di Sant'Apollinare, evento che ha sconvolto le indagini sulla scomparsa della giovane.

Nonostante ciò, il Vaticano ha sempre negato di aver condotto indagini sul caso Orlandi prima dell'apertura dell'inchiesta nel gennaio scorso. Anche Padre Georg Gänswein, segretario di Papa Ratzinger, ha smentito l'esistenza di documenti relativi al caso Orlandi nel suo libro pubblicato a gennaio. Tuttavia, il fratello di Emanuela, Pietro, ha sempre sostenuto il contrario.

"Anche se nel suo libro ha scritto che non è mai esisto, Padre Georg tempo fa mi ha parlato del dossier su mia sorella. Lo ha dichiarato a Fanpage.it.

L'avvocata Francesca Immacolata Chaouqui, ex collaboratrice di Papa Francesco, condannata con pena sospesa per aver rubato alcuni documenti riservati del Vaticano nel noto caso Vatileaks 2, ha sempre sostenuto di aver notato la presenza di documenti che trattavano della scomparsa di Emanuela.

"Non volendo, ho letto delle cose, molte. Se le rivelassi non aiuterei nessuno, non farei il bene della Chiesa. Ma non è il mio ruolo. Non sono io a doverle dire – aveva dichiarato –  Io non ero tenuta a vedere quei documenti sul caso Orlandi".
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