Checco Maimone ucciso a Mergellina, la svolta: le scarpe da mille euro ritrovate bruciate fra i rifiuti
NAPOLI. Francesco Pio Maimone, per gli amici Checco, ucciso a 18 anni a Mergellina per errore dopo una lite a lui estranea per un paio di scarpe da mille euro. Se ne è andato così a 18 anni insieme a tutti i suoi sogni e i suoi progetti. Lui che era seduto con un amico fuori un altro chalet, ignaro di quella lite e completamente estraneo a quei ragazzi, quei coetanei e quel coetaneo che l'ha ucciso.
La segnalazione
Sarebbero dunque state ritrovate le scarpe da mille euro che hanno innescato la lite che ha ucciso Checco Pio Maimone. Il tutto grazie ad una segnalazione rigorosamente anonima, che è arrivata quando Francesco Pio Valda era già in cella con l’accusa di aver ucciso l’incolpevole Francesco Pio Maimone sparando tra la folla, la notte tra il 19 e il 23 marzo, davanti agli chalet di Mergellina.
Omicidio Checco Maimone - Un’informazione precisa e dettagliata
Indicava un luogo, nella periferia orientale di Napoli, fra Barra e San Giovanni a Teduccio, dove erano state gettate le scarpe firmate che, nella ricostruzione dei testimoni, avevano rappresentato la scintilla, o forse il pretesto, per la lite fra due gruppi di ragazzi finita con l’omicidio del diciottenne, colpito mentre era tranquillamente seduto a un tavolino dopo una settimana dsi lavoro.
Omicidio Mergellina, Valda: «Sono innocente, non l'ho ucciso io. Mi dispiace per la morte di quel ragazzo»
OMICIDIO MERGELLINA. Continuano le indagini in merito all'omicidio di Checco Pio Maimone, strappato all'improvviso alla vita nella notte tra sabato 18 e domenica 19 marzo, colpito in pieno da un proiettile vagante che non gli ha lasciato alcun scampo.
Una rissa tra gang a causa di un paio di scarpe e quel proiettile, per gli inquirenti, sparato da Francesco Pio Valda, figlio di Ciro Valda, elemento di spicco del clan Aprea-Cuccaro.
Nel 2003, il papà di Francesco, Ciro, accoltellò la moglie incinta e fu arrestato per tentato omicidio. Poi nel 2011 altro arresto per droga. Quando fu rilasciato, fu ucciso nei pressi della sua abitazione di via Mastellone isolato 2 a Barra dai sicari sei suoi vecchi alleati.
E' questa la vita di Francesco Pio Valda, una vita all'insegna della delinquenza, di armi, droga, sangue e morti.
Ed oggi si ritrova in carcere a Secondigliano per avere ucciso un suo coetaneo. E' il dramma che si vive in questa città. Giovani, giovanissimi, che spesso l'unica cosa che hanno conosciuto nel corso della loro breve vita è il sangue e la violenza. Ciò non giustifica un omicidio, ma è pur vero che quella notte a Napoli tra gli chalet di Mergellina sono state segnate per sempre le vite di due giovani: uno morto per errore per mano di un 'camorrista'; l'altro un giovane camorrista che non conosce altra legge che quella della pistola.
Omicidio Checco Maimone - Francesco Pio Valda grida: «Sono innocente»
“Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente”. Così dal carcere il 20enne di Barra. “Avevo una pistola a salve, qualcun altro ha sparato colpi veri, non io” [...] “Non ho visto nessuno a terra”. “Ho fornito le indicazioni per ritrovare l’arma che usavo”. [...]“Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente”.
Ma qualcosa non torna. Il giallo delle scarpe scomparse e la pistola, entrambi ancora non pervenuti.
L'accusa per Valda è di omicidio volontario
Per il Gip Maria Luisa Miranda che ha convalidato il fermo del giovane "Non vi è dubbio alcuno che autore della condotta, che causava la morte del giovane Maimone Francesco Pio, sia stato l'odierno indagato".
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