Reddito di cittadinanza, arriva una nuova riforma: grosse novità per i beneficiari
Il governo Meloni si trova di fronte a una nuova proposta di riforma avanzata dalla Caritas italiana per migliorare le misure di contrasto alla povertà. Molti esperti sostengono che la bozza della Misura d’inclusione attiva presentata dal governo non colpisca i furbetti, ovvero coloro che potrebbero lavorare ma preferiscono non farlo e dipendere dalle casse dello Stato. La Caritas italiana ha chiesto un confronto con l’Esecutivo per discutere della sua proposta di riforma delle politiche di contrasto alla povertà.
Un reddito di protezione, il REP
La proposta della Caritas italiana prevede due misure complementari: l’Assegno sociale per il lavoro (AL) e il Reddito di protezione (REP). L’AL sarebbe rivolto a coloro che sono senza lavoro ma sono nella condizione di poter lavorare. Questa misura prevederebbe un sostegno economico limitato e “stringenti condizioni” per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro attraverso attività di orientamento e formazione mirate. L’AL dovrebbe avere un importo inferiore alla Naspi e al Reddito di protezione, mentre la durata prevista sarebbe di 18 o 12 mesi.
Il Reddito di protezione, invece, sarebbe rivolto alle famiglie in povertà, con l’obiettivo di garantire loro una vita dignitosa attraverso un sostegno statale e percorsi di reinserimento sociale e di avvicinamento al mercato del lavoro. La soglia per accedere al REP dovrebbe essere più bassa rispetto a quella dell’AL.
La proposta della Caritas italiana differisce dalla bozza della Misura d’inclusione attiva del governo Meloni, che punta a un solo sostegno ma con condizioni differenti a seconda della composizione del nucleo familiare, penalizzando solo coloro che in famiglia non hanno minori, disabili oppure over 60. La proposta della Caritas italiana sembra trovare difficoltà ad avere dei riscontri pratici, ma merita comunque di essere approfondita perché fornisce diversi spunti di riflessione.
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