Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso la parola a Milano in occasione del 150º anniversario della nascita di Alessandro Manzoni. Durante il suo intervento, ha sottolineato come la Costituzione italiana ponga un ostacolo alle concezioni di supremazia fondate su razza, appartenenza e sopraffazione. Secondo il Capo dello Stato, nella visione di Manzoni è la persona, in quanto figlia di Dio, ad essere destinataria di diritti universali, tutela e protezione, anziché la stirpe o l'appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale.

Mattarella ha citato le parole di Manzoni sulla pericolosità delle folle anonime, dei pregiudizi e degli stereotipi, richiamando alla responsabilità dei detentori del potere politico, legislativo e giudiziario di non compiacerli a ogni costo, ma di perseguire la giustizia, l'ordine e la prosperità per il bene comune.

Il Presidente ha sottolineato l'aspirazione di Manzoni a un'Italia unita, non semplicemente un'aggregazione di diversi Stati e territori, ma la sintesi di un unico popolo, fiero della sua cultura, storia, lingua e radici, e ha esortato le classi dirigenti a costruire politiche di ampio respiro anziché seguire i sondaggi e gli umori mutevoli della propria base elettorale.

Infine, Mattarella ha evidenziato come la concezione manzoniana di libertà, giustizia, eguaglianza e solidarietà anticipi la visione sottesa alla Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo del 1948. Ha sottolineato l'importanza di superare l'esasperato nazionalismo e favorire la moralità, la fraternità e la giustizia, lasciando da parte l'odio, l'egoismo e le inutili rivalità tra gli Stati.

L'intervento del Presidente ha posto l'accento sulla rilevanza attuale del pensiero di Alessandro Manzoni e sulla necessità di promuovere valori fondamentali per una società più giusta e solidale.

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