La lettera choc di Pupo: "Io come Alessandro Impagnatiello: due relazioni sono stressanti"
Enzo Ghinazzi, noto come Pupo, ha condiviso una lettera su Dagospia in cui affronta il tragico caso della morte di Giulia Tramontano, uccisa dal suo compagno Alessandro Impagnatiello quando era al settimo mese di gravidanza.
Impagnatiello ha dichiarato agli investigatori di aver commesso l'omicidio "senza un motivo reale", a causa dello "stress" causato non solo dalla gestione di due relazioni parallele con altre donne, ma anche dalla consapevolezza che ciò fosse diventato di dominio pubblico, ad esempio sul posto di lavoro. Alessandro ha privato della vita Giulia, incinta del loro bambino, con due coltellate alla gola utilizzando un coltello da cucina, una settimana fa, nella loro casa a Senago, alla periferia di Milano.
Anche Pupo nella sua lettera parla di stress, derivante dalla gestione di due relazioni sentimentali che durano da trentacinque anni. Il cantante è infatti sposato con Anna e ha una compagna di nome Patricia, e i tre, insieme ai rispettivi figli, vivono come una grande famiglia allargata. Riguardo a questa scelta di vita, ha dichiarato in un'intervista: "Non è una scelta che ho fatto io. È difficile. C'è sofferenza. Non è così facile liquidarlo così. Oggi ho 67 anni, mia moglie Anna ne ha quasi 70, Patricia ne ha 62. Sono con mia moglie da 50 anni, con l'amante da 33 anni". E ha aggiunto: "Pensi che sia stata una cosa semplice? O che io possa consigliare alle mie tre figlie o a chiunque altro una relazione pluriamorosa come la mia? Ma non ci penso nemmeno".
Nella lettera, Pupo afferma: "Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po' stressato dalla gestione di due relazioni sentimentali che durano da trentacinque anni. Ma voglio tranquillizzare tutti, soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia: non ho intenzione di uccidere nessuno".
Pupo sottolinea che questa vicenda non riguarda solo la tragedia che coinvolge due famiglie sfortunate. E' il dramma di una generazione di giovani che non riescono più a sopportare nulla. È il risultato del vuoto e dell'ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle e assurdo in cui il vero e il falso si sono mescolati al punto da non poterli più distinguere.
L'artista critica coloro che urlano affinché siano trovate urgentemente soluzioni per evitare che tragedie come queste accadano di nuovo, sottolineando che viviamo in un mondo in cui la guerra e l'odio reciproco esistono ancora.
Pupo sottolinea che "educare e formare le nuove generazioni non significa nascondere loro la durezza della vita, ma comunicare loro che la vita è una sfida, una lotta continua e che nulla viene regalato". Invita a trasmettere questo messaggio ai "giovani smarriti e disperati che, di fronte al primo problema o ostacolo, si arrendono e perdono la testa".
Ai posteri, l'ardua sentenza sulla lettera del noto cantante.
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