Omicidio Giulia Tramontano, Impagnatiello voleva i filmati di quella sera. Al bar disse: "La mia ragazza è sparita"
Un oscuro mistero si è intrecciato tra le strade di Senago, lasciando dietro di sé una scia di dolore e menzogne. La tragica storia di Giulia Tramontano, una giovane donna di 29 anni, incinta al settimo mese, ha sconvolto la comunità locale e sollevato domande inquietanti.
Giulia Tramontano, Alessandro cercava i filmati con una scusa: "La mia ragazza è sparita"
Il fidanzato di Giulia, Alessandro Impagnatiello, è coinvolto in una serie di eventi oscuri che ruotano intorno alla morte della sua compagna. Martedì 30 maggio, appena tre giorni dopo l'omicidio, si è presentato in una tabaccheria di via Volta insieme alla madre e al suo compagno. Alessandro aveva una richiesta insolita: visionare le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che coprivano il periodo tra le 22:30 e le 23:30 del sabato precedente.
La titolare della tabaccheria, Caterina Mazzitelli, racconta che inizialmente Alessandro è apparso evasivo riguardo al motivo della richiesta. Solo dopo insistenze, ha confessato freddamente di essere alla ricerca della sua fidanzata scomparsa e di voler sapere se le telecamere avessero ripreso Giulia vicino al distributore di sigarette fuori dal locale. Questa richiesta, fatta dopo l'omicidio e quando gli investigatori erano già sulle tracce di Alessandro, ha sollevato ulteriori sospetti.
Dopo il delitto, Alessandro sembra ossessionato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, temendo che possano smascherare le sue bugie sulla morte di Giulia. Gli inquirenti hanno scoperto che già il lunedì precedente, insieme alla madre, si era recato in un altro bar sempre in via Volta per cercare i video. Il giorno successivo, si è presentato alla tabaccheria di Caterina, mentre le ricerche per trovare Giulia ancora viva erano in corso. Mentre la madre di Alessandro era agitata, lui sembrava stranamente calmo e non ha posto domande.
Le bugie di Alessandro si sono accumulate nel corso delle indagini. Durante la denuncia di scomparsa, ha affermato che Giulia era uscita da casa per comprare le sigarette intorno alle 23 di sabato sera, ma si è rivelato essere solo un'altra menzogna. La testimonianza cruciale della tabaccaia, Caterina Mazzitelli, ha contribuito alle indagini dei carabinieri. Tuttavia, rimane il mistero su perché, tre giorni dopo l'omicidio, Alessandro abbia chiesto alla signora Mazzitelli di verificare la presenza di Giulia nei filmati delle telecamere di sicurezza. Sembra che volesse solo controllare se lui stesso appariva nelle immagini.
Le strade coinvolte in questo tragico episodio si concentrano principalmente lungo via Cavour, che collega il centro di Senago a Milano.
I luoghi del delitto e quelli collegati agli strani movimenti di Alessandro si trovano su questa strada. Ovvero ia Novella, la residenza della coppia; via Monte Rosa, dove il cadavere è stato abbandonato. Ancora via Cavour, dove afferma di aver acquistato benzina per bruciare il corpo di Giulia. Infine via Volta, dove si trova la tabaccheria di Caterina Mazzitelli.
Quest'ultima strada si trova lungo il percorso verso Paderno Dugnano, dove Alessandro sostiene di aver gettato un sacchetto contenente stracci usati per cancellare le tracce, e la fermata della metropolitana di Comasina.
È in un tombino in questa zona che sono stati ritrovati la patente di guida, la carta di credito e il bancomat di Giulia. Tuttavia, il cellulare di Giulia rimane ancora disperso, aggiungendo un ulteriore mistero a questa drammatica vicenda.
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