Kata scomparsa, nuova pista: rapita per vendetta dopo uno stupro. Il super testimone: «Trascinata via con la forza»
Kata è sparita da quattro giorni, e l'ultima volta che è stata vista è stata al vecchio hotel Astor di Firenze, dove vive con sua madre e suo fratellino, il sabato pomeriggio. Ora un testimone è emerso nel caso della scomparsa di Kataleya Mia Chicillo Alvarez, affermando che la bambina è stata rapita. "L'ho vista essere trascinata via con la forza", ha detto ai pubblici ministeri Christin Von Borries e Giuseppe Ledda.
Il testimone ha anche indicato una possibile direzione, verso il cortile dell'hotel occupato e verso il palazzo adiacente, in un orario che coincide con la sparizione. Le ricerche sono ancora in corso, ma le perquisizioni nel palazzo indicato non hanno dato risultati. Si sta ipotizzando un possibile movente per il rapimento della bambina: una vendetta per una presunta violenza sessuale avvenuta all'interno dell'Astor.
La vendetta a seguito dello stupro
Si sostiene che la presunta vendetta per il rapimento di Kata sia legata a un caso di violenza sessuale accaduto lo scorso febbraio. Alcuni residenti dell'Astor occupato a Firenze hanno rivelato che "i parenti di una quindicenne potrebbero aver cercato vendetta perché la ragazza è stata abusata da qualcuno nell'hotel". Un altro dettaglio è stato fornito dalla moglie di un uomo peruviano che è caduto dal balcone dell'hotel il 27 maggio scorso. Secondo lei, "c'è una persona che gestisce l'affitto delle stanze. Durante una discussione, è emerso che una ragazza di 15 anni era stata violentata da qualcuno nell'hotel. È stata organizzata una riunione per discutere di questo fatto". La donna sostiene che il padre di Kata, attualmente detenuto per furto, ha partecipato a quella riunione.
Il passaggio segreto
Esiste una terza via di fuga dal piazzale dell'Astor, dove di solito i bambini giocano. Si tratta di una porta su una parete sul retro, che non è sorvegliata da telecamere. Durante le perquisizioni, questa porta è trovata chiusa, ma i bambini erano a conoscenza della sua esistenza. Hanno parlato di un "passaggio segreto", ma non lo usavano a causa della presenza di un occupante che aveva creato una stanza per dormire proprio lì.
Interrogato il fratellino
Gli investigatori che si occupano della scomparsa di Kata hanno ascoltato il fratellino della bambina, un bambino di 7 anni, per ricostruire le ultime ore prima della sparizione della sorella avvenuta il sabato 10 giugno. Si sta indagando sul caso della bambina per il sequestro di persona a scopo di estorsione, con l'inchiesta coordinata dalla Dda e gli accertamenti affidati ai carabinieri.
Il fratellino di Kata ascoltato per circa due ore presso la procura di Firenze, accompagnato dallo zio. Non è escluso che anche l'uomo, fratello della madre dei due bambini, possa essere interrogato. Durante l'audizione del bambino, era presente anche una psicologa, mentre l'avvocatessa dell'associazione Penelope, che sta fornendo supporto alla famiglia, non ha partecipato all'udienza, rimanendo fuori dall'ufficio in cui si è svolto l'interrogatorio.
I militari, in divisa e in borghese, hanno successivamente lasciato il palazzo di giustizia insieme allo zio e al bambino. Sembra che il racconto del fratellino di Kata possa aver fornito indicazioni utili per le ricerche della sorella.
Il mistero dei volantini: "Sto bene"
A Firenze, nella zona a nord della città, sono comparsi dei volantini bianchi di formato A3 con la scritta "sto bene" tra parentesi. Affissi all'ingresso del liceo scientifico Leonardo da Vinci e in vari punti del quartiere di Novoli, dove la famiglia vive.
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