Questa mattina sono ripresi i controlli presso l'ex Hotel Astor, dove è scomparsa Kataleya lo scorso sabato. Intorno alle 9:30, alcuni carabinieri in borghese sono entrati nella struttura per effettuare ispezioni, che si sono concluse intorno alle 11:45. Tuttavia, alle 18:45 i militari sono ritornati per un altro sopralluogo, sia all'interno dell'ex Astor che nel cortile adiacente che si affaccia su via Boccherini, dove i garage erano stati già controllati il 13 giugno.

Questa mattina, sul posto, sono arrivate altre due auto con carabinieri in borghese in Via Boccherini. Quattro carabinieri sono entrati nell'edificio, uscendo pochi minuti dopo insieme a due donne. La prima è Lidia, una persona di rilievo all'interno della comunità che occupa l'edificio. L'altra è Kata, la madre della bambina con cui Kataleya stava giocando poco prima di scomparire. Entrambe saranno interrogate in Procura come persone informate sui fatti.

Durante l'interrogatorio delle due donne davanti ai pubblici ministeri, si cercherà probabilmente di chiarire tutti i dettagli raccontati in varie occasioni negli ultimi giorni. In particolare, gli investigatori dovranno ricostruire con precisione gli orari relativi alla scomparsa di Kata. E inoltre anche all'ultima volta in cui è avvistata nel cortile e all'interno dell'ex albergo occupato.

Dopo l'ascolto in Procura alle 12:45, Kata è rientrata all'interno dell'ex Astor senza rilasciare dichiarazioni. Ventuno minuti dopo, alle 13:05, Lidia è tornata anche lei all'interno dell'ex Hotel Astor, accompagnata da due carabinieri in borghese. Dopo aver riaccompagnato le due donne all'interno dell'edificio occupato, i militari sono rientrati al Palazzo di Giustizia. È attesa per questa sera, alle 17:00, presso la Chiesa del Preziosissimo Sangue di Via Boccherini, una messa per Kataleya.

I genitori della bambina sentiti a lungo in procura ieri e successivamente sono stati trasferiti dall'ex Astor in una sistemazione fornita dal Comune. Nel frattempo, gli specialisti scientifici dei carabinieri hanno prelevato uno spazzolino e un pettine tra gli oggetti utilizzati dalla bambina.

Kataleya scomparsa a Firenze, prelevato DNA dallo spazzolino

L'obiettivo è isolare il DNA della piccola per future comparazioni. La pista privilegiata sembra ancora essere quella di una vendetta maturata all'interno della lotta per il controllo del racket delle stanze dell'ex albergo occupato, che sarabbero affittate a 1.200 euro.

Nei giorni scorsi, il padre di Kataleya ha ammesso di avere avuto "problemi" all'interno dell'edificio, ma non può credere che qualcuno abbia deciso di coinvolgere la sua bambina a causa di ciò.

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