Giulia Tramontano, tra dieci giorni le risposte sull'omicidio: la verità sul veleno per topi

Per ottenere una risposta fondamentale nelle indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago, sarà necessario attendere ancora un paio di settimane. Solo all'inizio di luglio saranno disponibili i risultati degli esami tossicologici, i quali determineranno se Alessandro Impagnatiello abbia effettivamente cercato di avvelenare la compagna prima di ucciderla.

Questa è una questione cruciale nelle indagini, poiché l'uso di veleno per topi e le ricerche sui suoi effetti effettuate online rappresentano l'aggravante più significativo contestato inizialmente dai pubblici ministeri Alessia Menegazzo e Letizia Mannella: la premeditazione.

Nel frattempo, mercoledì prossimo saranno effettuati gli accertamenti irripetibili da parte dei Ris di Parma sulle tracce di sangue e fuliggine, nonché sugli oggetti sequestrati nell'appartamento di Senago. I legali di Impagnatiello, Giulia Geradini e la neo-nominata Samantha Barbaglia, potranno consultare un consulente di parte.

Finora, tutti gli accertamenti condotti dai carabinieri del Nucleo Investigativo hanno confermato la versione fornita dal trentenne nella sua confessione, compreso il giorno in cui Impagnatiello afferma di aver abbandonato il cadavere.

Le telecamere hanno registrato i movimenti del confessore, proprio il mercoledì 31 maggio. Al momento, non ci sono prove concrete di un eventuale complice nel delitto, soprattutto nell'occultamento del cadavere. Tuttavia, gli esami condotti dai Ris forniranno indicazioni definitive in un senso o nell'altro riguardo a questo punto.

Giulia Tramontano, primi esiti tra dieci giorni

Nel frattempo, a seguito delle proteste degli avvocati, la procura ha disposto accertamenti sulle presunte fughe di notizie apparse nella stampa in queste settimane, al fine di verificare la violazione del decreto Cartabia che limita la divulgazione delle informazioni legate al processo giudiziario.