"Ci ha presi sul marciapiedi, è un'assassina". Tragedia Cadore, il dolore del nonno: "Vorrei esser morto io"
INCIDENTE CADORE. Lucio Potente, 68 anni, ex portiere e allenatore molto conosciuto a Mestre e Jesolo, si trova in uno stato di profondo shock e dolore. In lacrime, racconta la sua esperienza come sopravvissuto nell'incidente che ha coinvolto l'intera sua famiglia a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. Un'auto ha falciato l'intera famiglia giovedì pomeriggio intorno alle 15:45, uccidendo tre persone: un bambino di due anni, suo padre e la nonna.
Ancora incredulo di ciò che è accaduto in un istante, Lucio ha gli occhi pieni del volto di sua moglie, Mariagrazia Zuin, la sua compagna di una vita, sbalzata a molti metri di distanza da lui e deceduta sul colpo. Insieme a Mariagrazia, Lucio ha perso anche il nipotino Mattia, di due anni, e il genero Marco Antoniello.
Incidente Cadore - Lucio racconta:
"Camminavamo sul marciapiede in fila indiana e ho sentito solo un rumore, come di un missile 'Fiuuuuuu'. Poi un silenzio spaventoso e il sangue sparso ovunque. Mia figlia Elena è disperata, non vuole più vivere, le persone a cui teneva di più le sono state strappate in un attimo. Io sono un miracolato solo perché ero leggermente più indietro per sorvegliare i miei due nipotini, uno nel passeggino e l'altro su una biciclettina". Quella che doveva essere una vacanza si è trasformata in una tragedia.
L'investitrice responsabile dell'incidente, Angelika Hutter, 31 anni, originaria di Deggendorf nella Baviera orientale, durante l'interrogatorio non ha mostrato alcun segno di pentimento. Attualmente è in custodia presso la Casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca, in attesa dell'udienza di convalida che si terrà lunedì.
La comunità è sconvolta da questa terribile tragedia che ha colpito una famiglia e si unisce al dolore di Lucio Potente e dei suoi cari in questo momento di immensa tristezza. Così come la regione Campania, essendo al famiglia di origine campane.